Poligono militare “Cellina-Meduna” (PN), l’UE: Italia responsabile di controllare la radioattività

Il Commissario all’Energia risponde all’interrogazione dell’eurodeputato PD Andrea Zanoni sui preoccupanti livelli di torio 232: le autorità nazionali sono responsabili delle radiazioni nei poligoni militari ma va rispettata la Direttiva Acque. Zanoni: “Chi di dovere intervenga per proteggere la salute pubblica ed evitare la contaminazione delle falde acquifere”.

 

“Il monitoraggio del grado di radioattività dell’atmosfera, delle acque e del suolo è una responsabilità nazionale. La Commissione è consapevole del fatto che la contaminazione da metalli pesanti può aver luogo nei poligoni di tiro tuttavia non ha ricevuto informazioni su casi specifici giacché le attività militari non sono coperte dagli obblighi di comunicazione di cui agli articoli 35 e 36 del trattato Euratom”. E’ la risposta del Commissario Ue all’Energia Günther Oettinger all’interrogazione dell’eurodeputato PD Andrea Zanoni, membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, sulla contaminazione da torio 232 dell’area del poligono militare in provincia di Pordenone.

 

“Visto che per i poligoni militari la competenza è nazionale e alla luce dei preoccupanti livelli di torio 232 registrati nell’area del poligono militare di Cordenons, San Quirino, Vivaro e San Giorgio della Richinvelda, invito le autorità competenti a intervenire al più presto per tutelare la salute degli abitanti della zona ed evitare la contaminazione della falda acquifera”, afferma Zanoni.

 

Secondo il Commissario Oettinger, “compete allo Stato membro interessato garantire il rispetto delle norme di sicurezza” e, per quanto riguarda l’impatto sulle acque sotterranee, “la Commissione sorveglia l’attuazione della direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE” . Inoltre, prosegue il Commissario, “la recente direttiva 2013/51/Euratom impone agli Stati membri di monitorare le sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano, al fine di mantenere i rischi da radiazioni ionizzanti al livello più basso ragionevolmente ottenibile”.

 

Zanoni aveva denunciato in Europa il poligono militare nel comprensorio dei fiumi Cellina e Meduna dove era stato in sopralluogo lo scorso aprile. Il dipartimento provinciale dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) del Friuli-Venezia Giulia ha comunicato a fine dicembre l’esito delle analisi effettuate in proposito, dalle quali emerge l’allarmante presenza di torio 232 nell’area. “Monitorerò da vicino le azioni che verranno o meno intraprese dalle autorità italiane e non esiterò a chiedere a Bruxelles un intervento forte per proteggere le acque sotterranee”, promette l’eurodeputato.

 

Il Commissario Oettinger fa inoltre sapere che “vi sono molti poligoni di tiro militari simili in Europa. Tuttavia, alla Commissione non risulta che siano in corso campagne di risanamento su vasta scala per il ripristino di queste aree”.

 

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