Vittorio Veneto, a rischio la fideiussione per la bonifica dell’area ex Carnielli. Zanoni: «Intanto il cromo torna in centro città»

Il Comune di Vittorio Veneto (TV) rischia di perdere la fideiussione di oltre un milione di euro prestata per garantire la bonifica dell’ex area Carnielli, inquinata da cromo, a due passi dal fiume Meschio, Sito di Interesse Comunitario (SIC) IT 3240032 – Fiume Meschio. L’eurodeputato PD Andrea Zanoni ha affermato: «Siamo di fronte ad un’emergenza che si trascina da troppo tempo. Chi di dovere deve prendere in mano la situazione prima che sia troppo tardi: sono a rischio le falde acquifere e quindi la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente»

 

 Vittorio Veneto (TV) potrebbe perdere la fideiussione di 1.031.000 euro che l’impresa Cerfim Srl ha consegnato a suo tempo al Comune per garantire la bonifica dell’ex sito Carnielli, inquinato da cromo esavalente. Una fideiussione che probabilmente non poteva essere accettata, perché il soggetto emittente, Confiditalia ScPA, non era qualificato non trattandosi di una banca o di una società di assicurazione.

 

L’area ex Carnielli si trova in centro città a ridosso del fiume Meschio Sito di Interesse Comunitario (SIC) IT 3240032 – Fiume Meschio. Nella storica fabbrica si lavoravano le biciclette e, quindi, si usava il cromo che veniva regolarmente sversato nei pozzi dello stabilimento. Dismessa l’attività, nel sottosuolo furono trovate le falde contaminate.

 

A lanciare l’allarme per lo stato delle falde, soprattutto dopo le abbondanti precipitazioni di questi giorni è stato il Partito Democratico che ha sottolineato la mancanza assoluta di monitoraggi e campionamenti. Soprattutto in  caso di piogge, infatti, la falda che corre sotto il terreno  contaminato si alza e penetra nella parte di terreno inquinata trascinando il cromo a valle, tanto che  tracce di questo inquinamento arrivano fino al comune di San Vendemmiano (TV) come rilevato dal Dipartimento di Geologia dell’Università di Padova.

 

Nel 2004, il Comune di Vittorio Veneto ha approvato il piano definitivo di bonifica dell’area e nel 2011 ha autorizzato le varianti al progetto originario. Alla bonifica avrebbe dovuto provvedere l’impresa Cerfim Srl, dopo aver acquistato l’area.

 

Pare che già lo scorso anno la società che ha emesso la fideiussione sia stata oggetto di un fermo amministrativo da parte del Ministero delle Finanze per una fideiussione di importo molto più limitato.

 

Il 27 gennaio 2014, la Giunta Provinciale di Treviso, con la Delibera 8868, ha deciso l’avvio di una causa legale per l’escussione della polizza fideiussoria emessa a garanzia dei lavori di bonifica dell’area ex Carnielli.

 

La Ditta Cerfim Srl, che prima aveva chiesto il concordato preventivo e che il 18 luglio 2012 è stata dichiarata fallita, è stata ripetutamente invitata dalla Provincia ad eseguire i lavori di bonifica e il curatore fallimentare incaricato della procedura ha comunicato di aver provveduto ad eseguire un monitoraggio delle acque sotterranee del sito, escludendo  di provvedere alla bonifica in quanto non ritenuta di propria competenza.

 

Ora, dunque, la Provincia di Treviso ha intentato causa al fine di ottenere il pagamento delle somme garantite con le polizze fideiussorie che verranno devolute  al Comune di Vittorio Veneto, che dovrà a sua volta provvedere all’intervento sostitutivo per la realizzazione del progetto di riqualificazione ambientale, in quanto la Provincia ha solo il compito di certificare l’avvenuta bonifica.

 

L’eurodeputato PD Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, ha affermato: «Confido, per il bene dei cittadini, che si riesca a recuperare qualcosa, ma purtroppo ho molti dubbi. Intanto il sito rimane inquinato e a farne le spese sono la salute degli abitanti e l’ambiente. Mi chiedo, inoltre, che fine farà il credito di 795 mila euro di Imu che il Comune vanta nei confronti della ditta che avrebbe dovuto provvedere alla bonifica. In caso di concordato, come si legge nella delibera della Giunta del Comune di Vittorio Veneto del 21 giugno 2012, sarebbe stato possibile un soddisfacimento tra un minimo di 6.96% ed un massimo di 17.52%. Purtroppo dopo la dichiarazione di fallimento, probabilmente non si incasserà neppure la cifra ridotta. Senza contare che l’importo di 795 mila euro non comprendeva ancora l’Imu del 2013, ma solo l’Ici e l’Imu del periodo 2003-2012. Ritengo che l’Amministrazione di Vittorio Veneto, invece di lanciare proclami propagandistici sulla restituzione delle briciole della Mini Imu ai cittadini, avrebbe dovuto sorvegliare il malloppo che il Piruea ex Carnielli sottraeva alla comunità e che sarebbe servito ad assicurare la salute dei vittoriesi. Il Comune non può rimanere a guardare mentre il livello di inquinamento è in costate crescita».

 

Intanto, il consigliere comunale del Gruppo Costa Alessandro De Bastiani del PD ha presentato una domanda di attualità che sarà illustrata nella seduta del Consiglio Comunale di Vittorio Veneto, giovedì 6 febbraio 2014, per conoscere le tempistiche previste per la bonifica e per sapere  in quale modo l’Amministrazione abbia formalmente richiesto il rispetto delle stesse.

 

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