L’Ue frena sul rigassificatore di Zaule: Non compatibile con il porto di Trieste

Il Commissario Ue all’Ambiente risponde a Zanoni: “Progetto non compatibile con il traffico marittimo attuale e futuro nel porto di Trieste”. Zanoni: “Bloccato il maldestro tentativo di bypassare la normativa ambientale Ue e le opposizioni dei cittadini

 

“La Commissione ha sottoposto a una valutazione continua tutte le informazioni inoltrate sui progetti nel campo del gas proposti nel Golfo di Trieste, incluso quello di Zaule. Di fatto, dalla valutazione di impatto ambientale aggiuntiva avviata nel gennaio 2013 è emerso che il progetto di Zaule non è compatibile con il traffico marittimo attuale e futuro nel porto di Trieste”. E’ la risposta del Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik all’interrogazione di Andrea Zanoni sul rigassificatore di Zaule nel porto di Trieste.

 

Il Commissario Potočnik conferma che “il 15 aprile 2012 il Ministro dell’Ambiente italiano ha firmato un decreto con cui si dispone che il promotore del progetto (Gas Natural) debba individuare un nuovo sito dove realizzare l’impianto o che le autorità portuali triestine debbano rivedere il piano regolatore portuale al fine di garantirne la compatibilità con il progetto di Zaule”.

 

Il progetto di rigassificatore di gas naturale liquefatto proposto dalla multinazionale Gas Natural Fenosa attraverso la società Gas Natural Rigassificazione Italia SpA nel porto di Trieste a Zaule, è accusato di costituire un potenziale danno ambientale, portuale e un rischio di incidenti catastrofici sia dagli abitanti della zona, Ong ambientaliste e autorità locali, che dalla confinante Repubblica di Slovenia. Il problema è già all’attenzione del Parlamento europeo con le petizioni di Greenaction Transnational e di Alpe Adria Green. Attualmente il Ministero dell’Ambiente italiano ha in corso una nuova procedura di VIA ai sensi della direttiva 2011/92/UE.

 

Il Commissario assicura a riguardo che “la Commissione continuerà a seguire attentamente gli sviluppi del caso e a valutare tutte le informazioni a lei trasmesse da tutte le parti per assicurare il pieno rispetto delle disposizioni del diritto UE”. Al momento è in corso l’elaborazione un elenco di progetti di interesse comune nel quadro del regolamento sugli orientamenti per la rete energetica europea TEN-E. Si prevede che tale elenco entri in vigore alla fine del 2013 o all’inizio del 2014. A questo riguardo il Commissario Ue riferisce che “il progetto di Zaule potrebbe esservi incluso” ma che “tuttavia l’effettiva inclusione sarà subordinata, ad esempio, all’esito della ricerca di un nuovo sito per il progetto o di un’altra soluzione al problema ambientale summenzionato, nonché alla relativa comunicazione alla Commissione nei tempi prestabiliti”.

 

La Commissione sottolinea che i progetti di interesse comune beneficeranno di procedure di concessione più rapide e di un migliore trattamento normativo nonché della possibilità di accedere ai finanziamenti del nuovo meccanismo per collegare l’Europa, ma che questi i progetti dovranno esplicitamente rispettare il diritto dell’Ue compresa la legislazione ambientale”, fa sapere Zanoni.

 

E’ evidente che il tentativo di inserire il rigassificatore di Zaule fra le 13 infrastrutture energetiche prioritarie del Piano per una rete energetica europea integrata costituisce un goffo e maldestro tentativo di bypassare le opposizioni italiane e slovene nonché la normativa comunitaria ambientale di riferimento – commenta l’eurodeputato – Fortunatamente la Commissione europea ha rimesso le cose a posto frenando l’irruenza sospetta dell’allora Ministro italiano dello Sviluppo economico, delle infrastrutture e dei trasporti, Corrado Passera, che lo scorso luglio ha dichiarato alla stampa  che il rigassificazione si deve fare a tutti i costi”.

 

Mi auguro che le nuove autorità italiane siano tanto responsabili da attendere l’esito della procedura di VIA in corso e il parere delle Commissione europea agendo anche nel rispetto delle migliaia di cittadini della zona di Zaule”, conclude l’eurodeputato. 

 

 

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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