A Venezia prima udienza del processo per l’uccisione con un calcio di Baubo. Zanoni: «Il cagnolino merita giustizia»

Martedì 28 maggio, nel Tribunale di Venezia, si è svolta la prima udienza del processo che ha visto alla sbarra un ventisettenne di Lutrano di Fontanelle (TV) che, nel dicembre 2010, ha causato la morte del cagnolino Baubo prendendolo a calci. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Mi auguro che venga comminato il massimo della pena per una morte senza alcuna giustificazione, causata con una crudeltà inqualificabile».

 

Martedì 28 maggio 2013 nel Tribunale di Venezia si è tenuta la prima udienza del processo che vede imputato del reato di maltrattamento di animali il ventisettenne militare di Lutrano di Fontanelle (TV), Massimo Francesco Zanardo.

 

Il Giudice, dott. Rocco Valeggia, ha ammesso la costituzione di parte civile della Lega Antivivisezione (LAV), assistita dall’avvocato Veronica De Pieri, e dei padroni di Baubo, Antonella Barina, Antonio Silvestri e i figli Tobia e Mita. La prossima udienza è fissata per il 29 ottobre con l’audizione dei testimoni.

 

I fatti risalgono alla notte tra il 12 e il 13 dicembre 2010, quando il cagnolino stava trotterellando tranquillo lungo la fondamenta del canale dei Frari a Venezia insieme al suo padrone. All’improvviso, un violentissimo calcio sferrato dall’imputato, ha centrato in pieno Baubo lanciandolo in mezzo alla calle.

 

Baubo è morto dopo una notte di agonia: le radiografie hanno dimostrato che il calcio è stato così violento da spezzare al piccolo meticcio cinque costole, che gli si sono conficcate nel torace e nei polmoni, provocandogli un’emorragia che lo ha ucciso con atroci dolori.

 

Immediatamente, i padroni del cagnolino, che viveva con loro da 14 anni, hanno denunciato Massimo Francesco Zanardo alla Procura della Repubblica per il reato di maltrattamento di animali con l’aggravante della sopravvenuta morte, a norma dell’articolo 544 ter del Codice Penale.

 

L’europarlamentare Andrea Zanoni, vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere degli Animali al Parlamento europeo ha affermato: «Sono vicino ai padroni di Baubo e mi auguro che giustizia sia fatta. Il gesto non ha giustificazioni e merita di essere punito con il massimo della pena. Sono soddisfatto che siano state ammesse le costituzioni di parte civile dei proprietari e della Lega Antivivisezione (LAV). Non è una questione di soldi, perché la morte di un animale non può essere ripagata da nessuna cifra. È un ulteriore segnale che deve essere dato a chi pensa di poter rimanere impunito dopo aver compiuto un gesto efferato»

 

 

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