Il gruppo ALDE approva un documento sulla pesca sostenibile. Quote di pesca, lotta al rigetto in mare e sanzioni per i trasgressori. Zanoni (IdV): “Se non interveniamo subito saremo responsabili della sparizione degli stock ittici nei mari europei e del collasso dell’intero settore della pesca”
“Sostenibilità, quote di pesca, priorità ai pescatori artigianali e multe per i trasgressori”. Così Andrea Zanoni, eurodeputato IdV e membro della commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, riassume un importante documento sulla pesca sostenibile approvato dal gruppo ALDE del Parlamento europeo. “E’ arrivata l’ora di indirizzare la pesca europea verso la sostenibilità se vogliamo salvare gli stock ittici dei nostri mari e proteggere l’intero settore della pesca”.
Zanoni: “Presto verranno approvate le nuove linee della politica della pesca comune. Per questo mi sono battuto affinché il gruppo ALDE adotti la linea della sostenibilità al cento per cento, fatta di quote massime di pescato, lotta al rigetto dei pesci in mare, priorità alle navi a basso impatto, controlli e sanzioni, ed estensione delle regole ai pescherecci europei che pescano fuori dalle nostre acque”. L’Eurodeputato porta ad esempio il caso italiano: “Nell’Adriatico e nel Mediterraneo si pescano sempre di più pesci di piccole e piccolissime dimensioni. Nei mari della Sicilia, per esempio, non passa giorno che non vengano pescati tonni del peso di mezzo chilo e pesci spada lunghi appena 40 centimetri. Questo vuol dire che stiamo pescando, stiamo uccidendo i “bambini” dei pesci. In parole povere stiamo distruggendo un patrimonio naturale importantissimo non solo per la biodiversità ma anche per l’economia stessa della pesca”.
L’Eurodeputato ricorda che “il 75 per cento degli stock ittici europei versano in cattivo stato con conseguenti ripercussioni sull’intera economia di settore. Se non agiamo prontamente a livello comunitario, non solo saremo responsabili dell’estinzione dei pesci nei nostri mari ma daremo in questo modo il colpo di grazia ai milioni di lavoratori del settore già alle prese con molte difficoltà”.
BACKGROUND
Il gruppo ALDE dei liberali e democratici al Parlamento europeo ha adottato un position paper che fissa i cardini della politica della pesca sostenibile. L’obiettivo è quello di garantire che entro il 2015 i tassi di mortalità dei pesci dovuti alla pesca siano fissati a livelli che permettano ai pesci stessi di potersi riprodurre e, entro al massimo il 2020, che i livelli producono un rendimento massimo sostenibile (MSY) e che gli stock ittici “salvati” si mantengano a dei livelli costanti entro i limiti decisi.
Tra le misure individuate, troviamo piani pluriennali per i rispettivi stock ittici, la lotta alla pratica di rigetto in mare al mercato parallelo di pesci di piccole dimensioni, la priorità di accesso alle navi da pesca a basso impatto come i pescherecci artigianali, l’istituzione di un meccanismo sanzionatorio e di un sistema di concessioni di pesca (FCs) in ciascun Stato membro, l’incentivazione dell’acquacoltura sostenibile come complementare al settore tradizionale della pesca e l’estensione delle regole Ue a tutti quei pescherecci europei che pescano in acque non europee.
Il 23 maggio 2012 il Parlamento europeo ha approvato la relazione del deputato Raül Romeva i Rueda (spagnolo verde) sulla “modifica del regolamento (CE) n. 302/2009 concernente un piano pluriennale di ricostituzione del tonno rosso nell’Atlantico orientale e nel Mediterraneo”.
Questa settimana (giovedì 22) il Parlamento europeo voterà a Strasburgo la proposta di bandire tutte le deroghe al cosiddetto finning, ovvero la pratica di spinnamento degli squali che poi vengono rigettati in mare morti o morenti.
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