No ad ACTA, la libertà della Rete è salva

Il Parlamento europeo boccia l’Accordo commerciale anticontraffazione ACTA. Andrea Zanoni (Eurodeputato IdV): “Con la scusa di lottare contro la pirateria e la contraffazione non si può mettere il bavaglio alla Rete”

 

“Il Parlamento europeo ha detto No al bavaglio al Web. La libertà di Internet e dei milioni di internauti è salva”. E’ il commento di Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV, al voto contrario all’Accordo commerciale anticontraffazione ACTA di oggi a Strasburgo. “Abbiamo evitato che con la scusa della lotta alla pirateria e alla contraffazione venisse messa la mano sulla bocca alla Rete e ai blogger di tutta Europa. Adesso restiamo in attesa della sentenza della Corte di Giustizia Ue che speriamo cassi per sempre questa proposta di legge liberticida”.

 

Il Parlamento europeo ha bocciato a grande maggioranza (478 contrari, 165 astenuti, 39 favorevoli) la proposta di Accordo commerciale anticontraffazione tra l’Unione europea e Stati terzi (Australia, Canada, Giappone, Corea del Sud, Stati Uniti, Marocco, Nuova Zelanda, Singapore, Svizzera e Messico). Nei mesi scorsi la commissione per il commercio internazionale, responsabile per il dossier, si era detta contraria così come le commissioni libertà civili, industria, giuridica e sviluppo. Lo stop del Parlamento europeo blocca l’entrata in vigore di questa contestato accordo che nato per combattere la pirateria online e impedire le importazioni di merci contraffatte, ha allarmato i cittadini di tutta Europa per le restrizioni imposte al Web. Il gruppo dei popolari aveva cercato di rinviare il voto a dopo la sentenza della Corte di Giustizia (della quale si è ancora in attesa), ma la proposta è stata bocciata (420 contrari, 255 favorevoli, 9 astenuti).

 

“Il ruolo da sceriffi che ACTA vuole affidare agli Internet service providers e agli intermediari di servizi Internet è inaccettabile – attacca Zanoni – Così facendo si pongono i diritti di proprietà intellettuale a un livello più alto degli altri, come quella alla libertà d’espressione, d’opinione e alla privacy”. “Alcuni articoli di questo accordo creano una cultura del sospetto che non favorisce mercato e concorrenza perché impedisce di usare il patrimonio culturale preesistente, quali le opere orfane, e tratta come reati anche la condivisione senza scopo di lucro delle opere tutelate da copyright criminalizzando strumenti, tecniche e piattaforme di condivisione come i blog, i network peer to peer, il free software e altre tecnologie che contribuiscono a disseminare cultura e conoscenza”.

 

“Fortunatamente al Parlamento europeo siamo stati ben vigili e non abbiamo mangiato la foglia della lotta alla contraffazione ad ogni costo. Così com’è l’accordo ACTA va gettato nel cestino  – aggiunge l’Eurodeputato –  Adesso aspettiamo la sentenza della Corte di Giustizia europea, che stabilirà se questo trattato anticontraffazione mette giuridicamente a rischio i diritti fondamentali dei cittadini dell’Unione come tutti noi temiamo”.

Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni
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