Il Consorzio Interuniversitario ha deciso di licenziare i ricercatori e di esternalizzare a privati il laboratorio chimico INCA a Marghera (VE), a causa del bilancio in rosso. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Zaia non deve permettere il depotenziamento di un ente che, con le sue analisi, ha scoperto diossina nei polli, nel sangue umano e nel latte materno, oltre ad aver inchiodato al muro le autorità sulla pericolosità per la salute di cementifici ed inceneritori»
Il laboratorio Interuniversitario Nazionale per la Chimica Ambientale nel parco scientifico e tecnologico di Marghera (VE) ormai ha le ore contate. Il Consorzio Interuniversitario che lo gestisce, schiacciato da un bilancio in rosso, ha deciso di licenziare i ricercatori e di esternalizzare a privati il laboratorio d’analisi con tutte le apparecchiature. Lo stesso Consorzio lo aveva creato nel 1998, attivando un laboratorio specialistico dedicato esclusivamente all’analisi di microinquinanti organici.
In quei locali, negli anni, sono stati effettuati esami per verificare la presenza di diossine nelle vongole, nella carne di maiale o nella mozzarella di bufala, fino al siero materno e il sangue umano. Nel gennaio 2012, il Consiglio Regionale veneto aveva previsto un primo stanziamento di 100 mila euro e il “coinvolgimento diretto della Regione nella proprietà o nella gestione della struttura del laboratorio INCA insediato nel parco Vega di Marghera in quanto è l’unico centro di analisi chimiche per la sicurezza della catena alimentare”.
Il disinteresse del Governatore veneto Luca Zaia, da allora, ha portato all’attuale risultato di vedere cancellare l’unico laboratorio in grado di assicurare i controlli delle diossine.
L’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «Lo smantellamento viene annunciato proprio adesso che siamo in emergenza salute e frodi alimentari: il territorio del Veneto pullula di piccoli inceneritori come i cosiddetti impianti a biomasse. Quest’atto arriva dopo la condanna della Corte di Giustizia per la violazione della qualità dell’aria, ora che il Governo ha dato il via libera a incenerire di tutto nei cementifici, ora che le frodi alimentari dilagano sempre più. In questo scenario allarmante viene smantellato un istituto scientifico di analisi che ci invidiano in tutta Europa. Ho il sospetto che l’INCA venga ridotto al silenzio perché scomodo. Troppe volte l’INCA, con le sue analisi, ha scoperto diossina nei polli, nel sangue umano e nel latte materno e ha inchiodato al muro le autorità sulla pericolosità per la salute di cementifici ed inceneritori. Non vorrei fosse una manovra voluta. Se fosse così sarebbe gravissimo e sarebbe utile capire chi avrà dei vantaggi in seguito a questa manovra. Gli svantaggi sono già noti: una garanzia e un servizio indipendente in meno dei pochi rimasti utili a tutti i cittadini».
A maggio 2012 Zanoni aveva presentato un’interrogazione parlamentare alla Commissione Europea per denunciare il rischio chiusura di questo unico ente, l’INCA, in grado di effettuare i controlli e le analisi dei Persistent Organic Pollutants (POP) nel Nord Est d’Italia. «I POP sono pericolose sostanze genotossiche, interferenti endocrini, cancerogeni o potenziali tali che immessi nell’ambiente contaminano l’uomo e il latte materno attraverso la catena alimentare – ha concluso l’eurodeputato – In quell’occasione l’Europa ha risposto che “le autorità competenti devono essere dotate delle risorse necessarie per effettuare i controlli ufficiali e per acquisire i servizi ufficiali dei laboratori incaricati di effettuare le analisi, indipendentemente dal fatto che tali laboratori siano pubblici o privati, situati nella stessa regione e nello stesso Stato membro o altrove”».
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