Ieri a Cortina gli attivisti delle associazioni Mountain Wilderness, Wwf Italia e Italia Nostra provenienti anche dal Trentino e Sud Tirolo, tutti con una maglietta riportante la scritta “Non nel mio nome”, si sono recati presso il sito del tracciato della pista da bob di Cortina.
I motivi di questa protesta si possono così riassumere:
1) La pista da bob a Cortina è economicamente insostenibile perché costerà ai contribuenti ben 124 milioni di euro per servire solo una volta, in un paese, l’Italia, che non ha piu’ di 20 atleti di questa disciplina;
2) L’opera consumerà 50.000 metri quadri di suolo pubblico fra pista, tribune e area parcheggi anziché i 26.000 previsti dall’appalto;
3) La realizzazione della pista comporterebbe la distruzione di 200 piante di Larici di ben 200 anni di età del Parco delle Dolomiti Ampezzane che è un polmone pubblico e oggi è un luogo ricreativo per i bambini.
Sostengo questa forma di protesta utile a far conoscere ai cittadini italiani quanto assurdo e insostenibile sia questo folle progetto.
Andrea Zanoni
