Ho letto nei quotidiani locali di oggi che Zaia questa sera sarà ad Arcade, in provincia di Treviso, per accendere il cosiddetto panevin in occasione dell’Epifania, spero che si sbaglino. In questo caso si tratta di un falò che interesserà una catasta di legna e ramaglie da record, alta 9 metri e mezzo e con un diametro di 10 metri, in totale circa 500 metri cubi di materiale che verrà trasformato in fumo e cenere.
In tutta la provincia molti sindaci stanno vietando i falò perché l’inquinamento dell’aria è da emergenza sanitaria, ovvero da codice rosso o arancione, solo a Treviso capoluogo gli sforamenti ai limiti di legge sulla qualità dell’aria per le PM10 (pari a 50 microgrammi a metro cubo) nell’anno appena passato sono stati pari a 65 contro quelli massimi consentiti pari a 35.
Medici di famiglia e pediatri lanciano da settimane appelli affinché non venga ammorbata l’aria con i falò a causa delle tante patologie che colpiscono le vie respiratorie in particolare di soggetti fragili e ammalati, bambini e anziani; primari che invitano anziani e bambini a non fare attività all’aperto e chiedono interventi per disinquinare l’aria.
In giro per la provincia, in deroga alla legge, verranno accesi piccoli falò alti tre metri, in alcuni comuni è prevista un’accensione a tempo di 10 minuti come a Mogliano, in altri comuni più attenti e rispettosi della legge, dell’ambiente e soprattutto della salute dei cittadini verranno creati dei falò virtuali con giochi di luce come nel caso di Mogliano e Casale sul Sile.
La Corte di Giustizia ci ha condannati più volte perché da decenni in Pianura padana si respira aria inquinata al di sopra e in violazione dei limiti previsti dalla Direttiva UE “Qualità aria”. La Commissione Europea ha aperto nuove procedure di infrazione contro l’Italia per ulteriori violazioni ai limiti di inquinamento della suddetta Direttiva, l’Agenzia Europea per l’Ambiente ci informa che ogni anno in Italia circa 80.000 persone muoiono prematuramente a causa dell’inquinamento dell’aria.
Dall’altro lato molti medici lanciano l’allarme contagi Covid facendo presente che queste affollate manifestazioni, come quella di Arcade, potrebbero scatenare nuove diffusioni e impennate dei contagi da Covid.
E Zaia da Presidente di Regione che fa? Andrà ad attizzare il fuoco su una massa di legna e ramaglie da record che sprigionerà nell’atmosfera, già ammorbata da mesi, migliaia di metri cubi di fumi da combustione carichi di polveri dannose per l’ambiente e per la salute.
Sicuramente ha bisogno di far dimenticare ai veneti i suoi errori durante la pandemia, è proprio il caso di dire che gli serve fare un po’ di fumo negli occhi per i veneti, ma non lo faccia a spese loro con iniziative che aggiungono ulteriori problemi ai problemi.
Vorrei avere un presidente di Regione con maggior senso della legalità, responsabile verso la tutela della salute e dell’ambiente, capace di spiegare ai cittadini cosa è giusto e cosa è sbagliato, capace di fare la scelta giusta come hanno fatto molti sindaci dai quali dovrebbe imparare e prendere esempio, ma sono i fatti a dire che pretendo troppo.
Zaia che dovrebbe dare l'esempio, visto il ruolo istituzionale ricoperto, ed essere lui per primo estremamente ligio nell'applicazione del principio di precauzione, dato che la salute pubblica deve essere tutelata al di sopra di tutto, dimostra ancora una volta di non dare la precedenza alla salute pubblica.
In una situazione di normalità la strada corretta per fermare questo evento (che si svolgerà in Zona Rossa cosi’ come riportato dal sito di ARPAV , ovvero in zona di massimo inquinamento) sarebbe quella di chiedere al proprio presidente di Regione di intervenire per far rispettare la legge, per tutelare l’ambiente e la salute, per far bloccare l’accensione di questa enorme catasta di materiale combustibile. Ma qui siamo in Veneto dove paradossalmente è proprio lo stesso presidente di Regione ad essere l’artefice di questo rogo che considero uno scandaloso sacrilegio contro l’ambiente e la salute pubblica. Bisogna fermarlo!
Andrea Zanoni – Consigliere regionale
Venezia, 5 gennaio 2023