Venezia, 3 novembre 2021
“Appena 85 medici assunti in piena emergenza pandemica: soltanto Valle d’Aosta, Molise e Basilicata hanno fatto peggio del Veneto, ma con una popolazione nettamente inferiore. Finora la Regione ha sempre scaricato ogni responsabilità sul Governo e sulla programmazione nazionale, oppure sugli stessi professionisti indisponibili a stare in trincea nei ‘reparti di trincea contro il virus’, come disse l’ex dg di Azienda Zero. I numeri però dicono altro. Si poteva fare diversamente e sarebbe stato opportuno, visto che adesso gran parte di quel personale sarà stabilizzato”. È quanto dichiarano Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Sanità e il collega Andrea Zanoni a proposito del ‘reclutamento temporaneo’ di professionisti durante la fase emergenziale. 33mila, tra infermieri, medici e operatori sanitari, saranno assunti con la prossima manovra di bilancio. “Le carenze organiche ci sono anche in Veneto – sottolineano – e il ritorno alla normalità sarà molto lento, considerata l’enorme mole di prestazioni arretrate, oltre 400mila e la fuga di medici ospedalieri dalle strutture pubbliche, più alta della media nazionale. Nel 2022 le Regioni avranno soldi in più destinati alla sanità: quei fondi devono essere destinati in primis all’assunzione di personale e all’adeguamento delle retribuzioni; non solo per sfoltire le liste di attesa, ma anche per garantire un’assistenza territoriale di qualità e omogenea in tutto il Veneto”.