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Zanoni (PD): “Ancora nidi di rondine distrutti. La Regione intervenga per far rispettare la legge che tutela le specie a rischio estinzione”

Venezia, 7 giugno 2017“Atti vandalici ma anche dissuasori multiago anti piccioni continuano a causare la distruzione dei nidi di rondine. Rondini che in Italia sono a rischio estinzione e tutelate a livello europeo da ben due Convenzioni, oltre che da leggi comunitarie, nazionali e regionali. Per questo sarebbe opportuno che proprio la Regione, sulla base della normativa vigente, intervenisse per salvaguardarli”. La richiesta è del consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni, che ha depositato un’interrogazione a risposta immediata, sottoscritta anche dalle colleghe Cristina Guarda AMP e Patrizia Bartelle M5S del neo “Intergruppo Protezione Animali e Natura” prendendo spunto da un episodio accaduto nei giorni scorsi a Cavallino Treporti e denunciato dalla Lipu BirdLife Italia-Sezione di Venezia, con l’abbattimento di quattro nidi di rondine con nidiacei all’interno.

“Gli studi effettuati dalla Lipu non solo in Italia confermano una diminuzione della presenza di colonie di rondini e balestrucci, dovuta sia agli atti vandalici e all’installazione negli edifici pubblici e privati di dissuasori multiago anti piccioni che hanno conseguenze mortali su molte altre specie come ad esempio le rondini, che solitamente nidificano nei sottotetti e nei cornicioni. Questi uccelli svolgono però un’importante funzione di equilibratori naturali come predatori di insetti e dovrebbero essere adeguatamente tutelati, come peraltro prevede la legge. In Italia – ricorda Zanoni – è stato introdotto nel 2010 il divieto di ‘distruggere o danneggiare deliberatamente nidi e uova’ in attuazione della direttiva 79/409/CEE – 147/2009/UE, inoltre ci sono le Convenzioni di Bonn e Berna, la legge nazionale 157/1992 riguardante la protezione della fauna selvatica e la conservazione dell’avifauna e quella regionale, la 50/1993 con le norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”.

“Queste ultime due in particolare – continua il consigliere del PD – stabiliscono che la distruzione di nidi con i piccoli all’interno costituisce reato. La normativa dunque c’è, ma occorre farla rispettare. Il compito spetta alle Guardie provinciali, perciò con riferimento al caso di Cavallino Treporti sarebbe auspicabile che la Regione intervenisse tramite le Guardie della Città metropolitana di Venezia per individuare i responsabili e si costituisse parte civile in un eventuale processo. E, più in generale, mi auguro che agisca fattivamente in ogni sede per prevenire la distruzione dei nidi di rondine, sempre più rari in Veneto”.

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