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Sperimentazione animale 2011, Zanoni: “Si investe ancora troppo poco sui metodi alternativi”

La Commissione europea ha presentato i dati sulla sperimentazione animale 2011 in Europa. L’eurodeputato Andrea Zanoni: “I milioni di animali ancora usati nei laboratori europei testimoniano la ritrosia di innovare la ricerca scientifica. Ci vogliono più risorse per i metodi alternativi e lungimiranza  scientifica

 

Sui metodi alternativi alla sperimentazione animale si investe ancora troppo poco in Europa. La fotografia della situazione dei laboratori europei scattata dalla Commissione europea testimonia una cultura scientifica ancora restia ad abbandonare una sperimentazione barbara e sorpassata dalle metodologie più all’avanguardia nel mondo”. E’ il commento dell’eurodeputato Andrea Zanoni, vice presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo, alla “Settima relazione sulle statistiche riguardanti il numero di animali utilizzati a fini sperimentali o ad altri fini scientifici negli Stati membri dell’Unione europea”.

 

Mentre negli Stati Uniti la robotica e la sperimentazione alternativa sono ormai diventate delle realtà consolidate, in Europa si continuano a sacrificare milioni di animali nonostante i crescenti dubbi sull’efficacia di questa sperimentazione e un’opinione pubblica sempre più contraria”, attacca Zanoni.

 

Secondo il rapporto della Commissione europea, a fronte di una leggera diminuzione degli animali totali utilizzati (-4,3% dovuto probabilmente alla crisi economica), nel 2011 si è assistito all’aumento degli animali usati per ricerche di base (da 38% a 46%, quelle dove non c’è alcun obbligo di legge ma sono a discrezione dei ricercatori). Poi un aumento  dei topi usati per studi di biologia di base (+ 16,9%), di pesci (+29%), cavalli, asini e pony (+12%), volpi, tasso, foche, lontre e furetti (+75%) e conigli (+8%). Irlanda, Repubblica Ceca, Estonia e Lettonia mostrano un assurdo aumento del numero di animali, fino al 135% in più rispetto all’anno precedente, mentre Francia, Germania e Gran Bretagna continuano ad effettuare oltre la metà dei test totali dei paesi Ue (55%).

 

Purtroppo in Europa la sperimentazione non è ancora vietata, bensì solo regolata dalla direttiva 2010/63/UE. Tuttavia vige il principio di sostituire, ridurre e ridefinire l’utilizzo di animali per la ricerca scientifica, principio che va accompagnato con adeguati investimenti e lungimiranza da parte della comunità scientifica. Un importante passo avanti è stato fatto nel marzo del 2013 con l’entrata in vigore del bando dei test sugli animali per i prodotti cosmetici. Adesso bisogna andare avanti finché l’intera sperimentazione animale non sarà altro che un lontano ricordo”, conclude l’eurodeputato.

 

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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