Secondo un sondaggio Eurobarometro l’81% degli italiani teme gli effetti sulla salute dell’inquinamento dell’aria. A Treviso nei giorni dei roghi dell’Epifania l’ARPAV ha rilevato concentrazioni enormi di Pm10 con picchi pari ad addirittura 679 microgrammi per metro cubo. Zanoni: “Amministrazioni pubbliche complici di questo avvelenamento”
“Europei sempre più preoccupati per la qualità dell’aria? A Treviso la preoccupazione diventa paura vera e propria”. E’ il commento di Andrea Zanoni, eurodeputato IdV e membro della commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, alla pubblicazione dell’ultimo sondaggio Eurobarometro secondo cui quasi 4 europei su 5 pensano che l’Ue debba proporre nuove misure per affrontare l’allarme, e i più allarmati sono proprio gli italiani. “Mentre l’inquinamento dell’aria continua ad aumentare e i cittadini sono sempre più preoccupati per la propria salute, alcune amministrazioni locali incentivano veri e propri attentati ambientali come i roghi dell’Epifania. Così facendo questi amministratori dimostrano una colpevole irresponsabilità nei confronti dei cittadini dei quali dovrebbero invece proteggere gli interessi e la salute”.
“Secondo il sondaggio europeo, pubblicato ieri 8 gennaio 2013, l’81% degli italiani ritiene che la qualità dell’aria sia peggiorata negli ultimi dieci anni, contro una media Ue del 56% – spiega Zanoni – Nessuna sorpresa per un Paese in costante violazione ambientale e nel quale molte amministrazioni pubbliche dimostrano un disinteresse totale per l’ambiente e la salute dei propri cittadini”. Sotto accusa del sondaggio europeo, le emissioni di veicoli (96%), industria (92%), trasporti internazionali (92%) e l’incapacità delle amministrazioni di fronteggiare il problema.
“Il caso dei Panevin autorizzati e anzi incentivati a Treviso rappresenta un esempio scandaloso di come certe amministrazioni non hanno assolutamente capito la gravità del problema – incalza Zanoni – L’Agenzia Regionale per la Prevenzione e protezione Ambientale del Veneto ARPAV ha rilevato nelle tre centraline trevigiane nella giornata di domenica 6 gennaio medie giornaliere per metro cubo di polveri sottili (le famigerate PM10) pari a: 125 microgrammi a Conegliano, 273 a Treviso città e 290 a Mansuè nell’opitergino mottese quando il limite massimo previsto dalla legge è di 50 microgrammi per metro cubo. Tutta aria inquinata che è entrata nei nostri polmoni e per la quale dobbiamo ringraziare anche chi ha autorizzato questi roghi. Sempre il 6 gennaio, a Treviso città abbiamo poi toccato il fondo con addirittura 679 microgrammi per metro cubo di polveri sottili tra le 4 e le 5 di mattina, ben 14 volte i limiti di legge”.
L’eurodeputato conclude che, come lo stesso commissario Ue all’ambiente, Janez Potocnik, ha ricordato, “l’Europa stima che nel 2010 siano state 420mila le morti premature a causa dell’inquinamento dell’aria. I cittadini chiedono nuove politiche in materia di qualità dell’aria per il 2013. Per questo mi auguro che dall’anno prossimo l’Epifania sarà festeggiata a vino e frittelle invece che dando fuoco a qualsiasi cosa capiti a tiro”.
“Sono state autorizzate in Veneto e Friuli Venezia Giulia migliaia di falò dell’Epifania, tutto ciò senza prevedere delle prescrizioni a tutela della salute come ad esempio il monitoraggio, tramite l’analisi di campioni di aria, di inquinanti che vengono prodotti anche dalla semplice combustione di legna vergine e ramaglie, come la famigerata diossina nota per essere una pericolosa sostanza cancerogena. In qualsiasi atto di autorizzazione di attività inquinanti, come per esempio per fonderie, cementifici, inceneritori, eccetera, vengono sempre prescritte obbligatoriamente analisi ambientali per individuare e tenere sotto controllo le emissioni di sostanze che inquinano l’aria come ad esempio le polveri sottili e la diossina. Trovo doppiamente sconcertante il fatto che nel caso delle migliaia di falò dell’Epifania oltre a consentire la deroga sul divieto di bruciare rifiuti, ci sia stata anche quella sul monitoraggio e controllo dell’inquinamento da questi prodotto. Trovo condannabile e scandaloso che nessuna delle autorità in particolare trevigiane che hanno autorizzato quest’enorme incendio diffuso non abbiamo prescritto ad esempio il monitoraggio della diossina”.
BACKGROUND
Il 19 dicembre scorso la Corte di Giustizia Ue ha respinto il ricorso dell’Italia contro il ricorso della Commissione europea che nel 2009 aveva messo l’Italia in guardia sui livelli di inquinamento. Superati i limiti di Pm10 nel 2006 e 2007. Sotto accusa l’aria in ben 55 zone e agglomerati urbani.
Sempre a dicembre scorso, la Commissione europea ha aperto una consultazione pubblica che invita tutti cittadini europei, quindi anche italiani, a dire a Bruxelles quali sono le misure che dovrebbero essere prese per ridurre la percentuale di inquinanti presenti nell’aria che respiriamo tutti i giorni (aperta fino al 4 marzo 2013). Presto sul sito www.andreazanoni.it sarà disponibile una versione del questionario in lingua italiana.
Zanoni lo scorso agosto ha depositato un’interrogazione alla Commissione europea proprio sulla drammatica situazione di avvelenamento dell’ara in tutto il Nord Est.
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