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NO al finning, vietato tagliare le pinne degli squali a bordo dei pescherecci

Il Parlamento europeo appoggia la proposta della Commissione di cancellare tutte le deroghe al finning, la pratica di spinnare gli squali e poi rigettarli in mare. Andrea Zanoni (IdV) aveva presentato una relazione per parere in commissione ENVI:“Basta a questa barbara pratica schiava del mercato cinese delle pinne di squalo ”.

 

“Vietato per sempre il finning nei mari europei”. Andrea Zanoni, eurodeputato IdV, esulta all’approvazione a larga maggioranza (629 presenti, 566 favorevoli, 47 contrari e 16 astenuti) della relazione che vieta l’asportazione delle pinne di squalo a bordo dei pescherecci nei mari europei. “Con il voto di oggi diamo il nostro appoggio alla proposta della Commissione di vietare tutte le deroghe a questa terribile pratica che ogni anno costa la vita a decine di milioni di squali, che vengono pescati, spinnati e poi ributtati in acqua spesso ancora vivi”. Fallito il tentativo di chi voleva mantenere alcune deroghe sul finning.

 

Andrea Zanoni è stato relatore della relazione per parere della commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo proprio sul finning. “Nella mia relazione di fine aprile e approvata a larga maggioranza dalla commissione ENVI, ho supportato a chiare lettere il divieto a tutte le deroghe alla pratica del finning perché gli interessi della pesca allo squalo non possono assolutamente causare la loro scomparsa dai mari europei, ipotesi tutt’altro che remota visto che l’Europa è al secondo posto a livello mondiale per numero di catture di squali”. “Per questo ho voluto rafforzare il testo della Commissione con una serie di emendamenti volti a contrastare il finning con tutti i mezzi possibili, tra i quali l’allargamento dei controlli a tutti i pescherecci attivi nelle acque marittime dell’Unione (non solo a quelli europei), e l’obbligo per gli Stati membri di fornire, nelle loro relazioni annuali destinate alla Commissione, informazioni più dettagliate sugli sbarchi di squali (l’identificazione delle specie catturate, la quantità di esemplari, il peso totale per ogni specie e le zone di pesca)”.

 

L’eurodeputato conclude: “Con il voto di oggi a Strasburgo, intendiamo mettere fine a questo atroce massacro che alimenta il mercato asiatico per la preparazione della “zuppa di pinne di pescecane” appoggiando la proposta dellaCommissione di dare un netto colpo di spugna a tutte le deroghe concesse finora. Gli squali pescati, conformemente alle regole europee, dovranno essere portati a terra esclusivamente con le pinne attaccate al corpo”.

 

BACKGROUND

 

Nel 2006 il Parlamento europeo ha chiesto di rafforzare il Regolamento UE sul finning. Attualmente una deroga contenuta nel Regolamento comunitario consente di rimuovere le pinne degli squali a bordo dei pescherecci europei, rendendo di fatto inefficaci i controlli. Per questo la Commissione Europea ha presentato una proposta di modifica che prevede di eliminare ogni deroga e permesso speciale, autorizzando esclusivamente lo sbarco degli squali con le pinne attaccate al corpo.

 

Il metodo delle pinne attaccate, già utilizzato con successo in diversi Paesi del mondo e raccomandato dall’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN), dalle Nazioni Unite e dagli esperti scientifici, rafforza e semplifica i controlli, il monitoraggio e la raccolta dati sulle popolazioni di squali, una delle specie più minacciate degli oceani a causa della pesca intensiva e del mercato internazionale delle preziose pinne. Questa proposta è stata purtroppo osteggiata da Spagna e Portogallo, Paesi che mantengono forti interessi nel commercio internazionale delle pinne di squalo.

 

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