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L’Europa mette al bando per due anni i pesticidi ammazza-api. Zanoni: «Una grande vittoria dopo una battaglia di anni»

Lunedì 29 aprile la Commissione europea ha deciso di vietare l’utilizzo di tre pesticidi neurotossici per porre fine alla strage di api registrata dalla metà degli Anni 90. L’europarlamentare Andrea Zanoni ha affermato: «Le api europee stanno scomparendo e questo mette a rischio l’intera biodiversità del continente. Sono soddisfatto per il risultato raggiunto e spero sia solo il primo passo verso il divieto totale all’uso dei neonicotinoidi»

 

Lunedì 29 aprile, la Commissione europea ha sancito la messa al bando per due anni dell’uso dei neonicotinoidi. Bruxelles ha deciso, a partire dal 1 dicembre 2013, di vietare per due anni l’utilizzo delle sostanze neurotossiche sulle colture preferite dalle api, come mais, colza, girasole e cotone, nonché sulle foglie degli alberi da frutto.

 

Tre pesticidi neonicotinoidi, considerati mortali per le api, sono stati vietati nell’Unione europea con una moratoria di 2 anni, in attesa che si giunga al divieto definitivo. Sono stati interdetti l’Imidacloprid e Clothianidin prodotti dalla Bayer e il Thiamethoxam di Syngenta, dopo che l’Agenzia europea per la Sicurezza Alimentare con sede a Parma (EFSA), con una ricerca approfondita e test mirati, ha stabilito evidenze scientifiche sulle conseguenze letali dei neonicotinoidi sulle api, anche a basse dosi. Il 16 gennaio 2013, l’EFSA ha rilasciato tre importanti pareri (1, 2 e 3) su altrettanti prodotti usati su vastissima scala contenenti neonicotinoidi, denunciandone un’elevata tossicità.

 

Hanno votato a favore del divieto Belgio, Bulgaria, Danimarca, Germania, Estonia, Spagna, Francia, Cipro, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Slovenia e Svezia. Contrari, oltre all’Italia (che in una precedente votazione si era espressa a favore e oggi fa dietrofront giudicando troppo poco restrittivo il divieto), Regno Unito, Ungheria, Austria, Portogallo, Romania e Slovacchia. Si sono astenute Grecia, Irlanda, Lituania e Finlandia. In assenza di una maggioranza qualificata la Commissione ha deciso per uno stop temporaneo.

 

L’eurodeputato Andrea Zanoni, vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere degli Animali e membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «La moria di api a cui abbiamo assistito  negli ultimi vent’anni è considerata dalla comunità scientifica un rischio per l’intero ecosistema. I pesticidi hanno un effetto mortale sulle api, rendendole incapaci di ritrovare la strada per l’alveare: gli insetti vagano senza meta fino alla morte. Si riduce così anche la loro attività di impollinazione, che influisce sulla riproduzione dell’88% delle specie vegetali. Solo questo basta a far capire quanto importante sia la decisione presa dalla Commissione. La messa al bando di tre pesticidi letali per i preziosissimi insetti impollinatori dovrà essere solo il primo passo verso un divieto assoluto all’uso dei neonicotinoidi. Solo con una messa al bando totale potremo avere delle chance per salvaguardare l’ecosistema. Il 20 aprile 2012 il Parlamento europeo ha approvato un rapporto sulla salvaguardia della biodiversità di cui si deve tenere conto».

 

BACKGROUND

 

Il 18 aprile scorso, Andrea Zanoni e altri eurodeputati stranieri avevano inviato una lettera al Commissario Ue Tonio Borg chiedendo la messa al bando totale dell’uso dei neonicotinoidi in agricoltura per contrastare la moria delle api. Il Commissario aveva risposto dicendosi “preoccupato per la salute delle api e il loro ruolo molto importante come impollinatori, da cui l’agricoltura è dipendente” e puntando il dito sugli Stati nazionali, che non hanno avuto il coraggio di approvare la messa al bando di tre neonicotinoidi particolarmente pericolosi.

 

Il 15 marzo 2013, a Bruxelles non era passata la decisione di messa al bando dei neonicotinoidi, visto che sulla proposta della Commissione europea di vietare per un periodo di due anni l’utilizzo dei pesticidi-killer, dopo due giorni di discussioni, avevano votato a favore 13 Stati, tra cui l’Italia, 9 contro con 5 astenuti.

 

A fine gennaio, Zanoni era intervenuto chiedendo proprio di adottare il principio di precauzione, come già fatto dall’Italia, e di vietarne l’utilizzo in agricoltura (VIDEO). L’eurodeputato aveva sottolineato come ricerche europee dimostrassero che le api assorbono i neonicotinoidi tramite la guttazione, piccole gocce che si formano nelle piante del mais nato da semi trattati e dalle polveri che si sprigionano durante la semina del mais. Oltre ad essere letali, queste sostanze giocano un impatto fortissimo sull’orientamento delle api.

Zanoni, fin dall’inizio del suo mandato, si è occupato della tutela delle api in Europa: il 15 novembre 2011 ha cercato di fare passare al Parlamento europeo una risoluzione alternativa sulla “Salute delle api e apicoltura” che avrebbe rafforzato maggiormente la tutela di questi importantissimi insetti vietando l’uso dei neonicotinoidi. Inoltre il 20 febbraio 2012 l’eurodeputato ha sottoscritto un’interrogazione parlamentare insieme al collega Giommaria Uggias, a Pave Poc (Repubblica Ceca) e altri 11 eurodeputati di altri Paesi, per chiedere alla Commissione europea maggior controllo negli Stati membri sempre sull’utilizzo dei pesticidi neonicotinoidi, a cui aveva risposto l’ex Commissario Ue John Dalli il 2 marzo 2012 assicurando che la Commissione stava raccogliendo informazioni dagli Stati membri sulle misure d’attuazione da essi adottate per ottemperare alla Direttiva 2010/21/Ue relativa alle disposizioni specifiche riguardo clothianidin, tiametoxam, fioroni e imidacloprid.

 

In Italia, lo stop è entrato in vigore sei anni fa e da allora non è stato rilevato nessun calo nelle produzioni di mais e non si è verificato il disastro alle colture agricole, prospettato in precedenza dalle aziende produttrici della concia dei semi del mais. Anzi, il divieto ha risolto il problema della moria delle api che aveva colpito il 50 per cento degli alveari con punte dal 70 al 100 per cento.

 

Il rapporto Greenpeace “Api in declino – le minacce agli insetti impollinatori e all’agricoltura europea” mette in evidenza l’importanza sia ecologica che economica di proteggere e mantenere in buone condizioni le popolazioni di api e la necessità di eliminare dalle pratiche agricole i pesticidi che le minacciano. L’eliminazione di tali sostanze è un primo passo cruciale ed efficace per tutelare la salute delle popolazioni di api e per salvaguardare la loro attività di impollinazione, un servizio vitale per la produzione di cibo e per l’ecosistema.

 

Greenpeace ha individuato sette pesticidi che devono essere subito vietati a causa della loro tossicità estremamente alta e degli effetti sub-letali e/o sistemici sulle api. L’elenco comprende imidacloprid e clothianidin della Bayer, thiamethoxam della Syngenta, fipronil della Basf e clorpirifos, cipermetrina e deltametrina prodotti da diverse aziende agrochimiche che incamerano profitti significativi dall’uso massiccio di queste sostanze chimiche in agricoltura. Leggi il rapporto: “Api in declino – le minacce agli insetti impollinatori e all’agricoltura europea”:www.salviamoleapi.org

 

 

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