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ZANONI

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La Commissione Ambiente ENVI approva una nuova direttiva VIA più verde

La Commissione Ambiente (ENVI) del Parlamento europeo approva il testo della nuova Direttiva di Valutazione d’Impatto Ambientale di Andrea Zanoni (ALDE). Maggior coinvolgimento dei cittadini, VIA obbligatoria per il gas di scisto (shale gas), lotta al conflitto d’interessi, monitoraggio ex post, sanzioni e protezione della biodiversità. Zanoni: “Passo fondamentale verso una maggior protezione dell’ambiente e della nostra salute in tutta Europa

 

La commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare ha approvato (48 voti a favore e 15 contrari) la relazione “sulla proposta di direttiva del Paramento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2011/92/UE concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati” (ad esempio autostrade, discariche, cave, ponti, cementifici e inceneritori) di cui è relatore per il Parlamento europeo l’eurodeputato ALDE Andrea Zanoni. “Con questo testo viene stravolta l’attuale direttiva VIA, viene data più voce ai cittadini nel processo decisionale, viene inserita una norma contro il conflitto d’interessi che troppo spesso vede coincidere il committente di un progetto e la persona che deve valutare la sostenibilità ambientale nonché si risponde in modo efficace alle sfide globali del XXI secolo come l’esplorazione e l’estrazione di gas di scisto”, ha commentato Zanoni. Il testo finale ha visto l’approvazione delle proposte presentate da Zanoni volte a rafforzare la tutela ambientale della direttiva.

 

Ho chiesto e ottenuto un maggior coinvolgimento dei cittadini interessati nel processo decisionale, la lotta al conflitto di interessi, l’inclusione nell’allegato I, ovvero tra le opere per le quali la VIA è obbligatoria, dei progetti sui gas non convenzionali come il gas di scisto, misure correttive in caso il monitoraggio ex-post di un progetto riveli eventuali effetti negativi e sanzioni proporzionate e dissuasive in caso di violazione alle norme nazionali che derivano da questa direttiva”, spiega Zanoni.

 

Bene, e pertanto approvata, la proposta originale della Commissione che ha introdotto la biodiversità, l’uso efficiente delle risorse naturali e i rischi di catastrofi naturali e di origine umana  tra i fattori sui quali si devono valutare gli impatti di un progetto, nonché una maggior attenzione all’effetto cumulativo dell’impatto ambientale di più progetti nella stessa zona e contro il cosiddetto “salami slicing” ovvero la valutazione ambientale di parte separate di un singolo progetto“, aggiunge l’eurodeputato.

 

Questa è solo la prima tappa. Adesso il testo verrà votato dall’intero Parlamento europeo, verosimilmente tra settembre e ottobre, dove mi auguro troverà un largo consenso. La tutela dell’ambiente e della nostra salute vengono prima di ogni altro interesse”, conclude l’eurodeputato.

 

BACKGROUND

 

La votazione di oggi si iscrive nel processo di revisione della Direttiva direttiva 2011/92/UE sulla valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati, un testo che non è stato modificato negli ultimi 28 anni. Circa 200 tipologie di progetti rientrano nel suo campo d’applicazione, dalla costruzione di ponti, porti, autostrade, discariche di rifiuti, fino agli allevamenti intensivi di pollame o suini. Nei suoi 28 anni di applicazione, la normativa ha ricevuto solo 3 modifiche marginali. Un suo radicale aggiornamento era necessario alla luce della strategia per la protezione del suolo, la tabella di marcia per un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse e la strategia Europa 2020, insomma dotare l’Unione europea a di uno strumento operativo fondamentale per rispondere alle sfide globali del XXI secolo.

 

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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