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L’Ue non incentivi inceneritori e discariche

Andrea Zanoni (Eurodeputato IdV) partecipa come relatore ad una conferenza al Parlamento europeo sulle politiche Ue di trattamento rifiuti e cambiamento climatico. “Non possiamo più permetterci di bruciare i rifiuti. Bisogna invertire la rotta del meccanismo che oggi incentiva indirettamente impianti inquinanti e nocivi per la salute come inceneritori e discariche”

“L’Ue la smetta di consentire l’acquisto di crediti di carbonio CDM da inceneritori e discariche che non fanno altro che incentivare l’inquinamento ed ostacolare pratiche virtuose come il riciclaggio”. E’ il commento di Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV e membro della commissione Ambiente, salute pubblica e sicurezza alimentare, a margine della conferenza “The EU’s Double Standards on Waste and Climate Policies” organizzata oggi al Parlamento europeo dall’associazione GAIA e ospitata insieme ai colleghi Raul Romeva (spagnolo, verde), Margrete Auken (danese, verde), Sirpa Pietikainen (finlandese, popolare) e Kriton Arsenis (greco, socialista). “Bisogna porre fine a questo sistema perverso che grazie alla normativa che contrasta i cambiamenti climatici incentiva involontariamente discariche e inceneritori nei Paesi del sud del mondo”.

Alla conferenza, l’associazione “Global Alliance for Incinerator Alternatives” (GAIA) ha presentato i risultati di uno studio secondo il quale la promozione del CDM di tecnologie per lo smaltimento dei rifiuti (Clean Development Mechanism = Meccanismo di sviluppo pulito) contraddice gli standard europei di gestione dei rifiuti, che cercano di ridurre al minimo lo smaltimento in favore delle migliori pratiche di gestione come la separazione dei rifiuti organici e il riciclaggio. Questo perché il CDM incentiva indirettamente a riempire quanto più possibile di rifiuti una discarica, in contraddizione con la Direttiva sulle discariche (1999/31/CE), dal momento che più gas si cattura, più redditizio sarà il progetto. Questo vuol dire che, paradossalmente, lo smaltimento in discarica dei rifiuti solidi urbani, soprattutto organici, è incoraggiato da questa strategia.

“Ci troviamo di fronte ad un chiaro controsenso legislativo che per pulire l’Europa dai rifiuti sporca altre parti del mondo e, alla fine, inquina l’atmosfera di tutti quanti”, attacca Zanoni. “Oggi ci sono valide alternative alle discariche e agli inceneritori come quella della raccolta differenziata dei rifiuti e del loro riciclaggio. Seppellire o bruciare i rifiuti è una cosa che l’umanità non si può più permettere a livello planetario, i rifiuti sono una risorsa importantissima che ci consente di risparmiare le risorse naturali sempre più scarse del nostro pianeta”.

Zanoni ha portato all’attenzione dei relatori e del pubblico l’esperienza del centro di riciclaggio e compostaggio di Vedelago in Provincia di Treviso. “Questo impianto – spiega l’Eurodeputato – offre lavoro a poco meno di un centinaio di  persone e tratta circa 30mila tonnellate l’anno di rifiuti, pari a circa 100 tonnellate al giorno”.

“Mi auguro che l’Ue risolva al più presto questa situazione di due pesi e due misure con le politiche del trattamento rifiuti e del cambiamento climatico che invece sono strettamente legate l’una a l’altra”.

Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni
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