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L’Ue intervenga a fermare la strage di Ibis in Italia

Bruxelles, 7-02-2012

Andrea Zanoni presenta un’interrogazione parlamentare per chiedere alla Commissione europea di fermare la caccia incontrollata all’Ibis eremita e ad altre specie rarissime. “L’Italia non deve diventare la pietra tombale delle specie in via d’estinzione in tutta Europa”.
“L’Ue intervenga a fermare la strage di Ibis eremita e di altre specie rarissime in via d’estinzione da parte dei cacciatori italiani”. Lo chiede Andrea Zanoni con un’interrogazione alla Commissione europea che denuncia la caccia incontrollata e di frodo a uccelli rarissimi e protetti a livello internazionale come, appunto, l’ibis eremita, e l’aquila reale.
“Gli scienziati che studiano i percorsi migratori dell’Ibis (Geronticus eremita) dall’Austria al sud Europa, come verso l’Oasi naturale di Orbetello (Grosseto), hanno denunciato che ben 7 Ibis su ventidue monitorati sarebbero scomparsi nel 2006  – racconta Zanoni – Ancora peggio è andata nel 2009 (19 esemplari) e nel 2011 (10 esemplari), due dei quali uccisi a fucilate a Pizzoli (L’Aquila) in Abruzzo, nei pressi del Parco del Gran Sasso. Questo perché questi uccelli vengono abbattuti durante il loro tragitto da cacciatori senza scrupoli che non fanno alcuna distinzione tra una specie e l’altra, ma sparano solamente ad ogni cosa capita loro a tiro”, spiega l’Eurodeputato.

“Tutto questo a sfregio di rinomati progetti internazionali, come il  Waldrappteam, che si occupa del recupero e della reintroduzione in natura dell’Ibis, una specie ormai estinta in Europa e inserita nella lista rossa dell’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN)”, aggiunge il leader animalista. “Ecco quindi che in Austria la migrazione di questi uccelli viene addirittura assistita con l’ausilio di piccoli veicoli aerei e radiocollari, mentre in Italia i cacciatori gli sparano con le loro doppiette”.

Ma la strage di uccelli protetti non si limita agli Ibis. “Si pensi che l’anno scorso a Mirabella Imbaccari (Catania), è stata rinvenuta perfino una rarissima Aquila Imperiale uccisa da un fucile da caccia e precedentemente inanellata dai ricercatori del Museo di Bratislava in Slovacchia”, aggiunge sbalordito il leader animalista. Una situazione confermata dai dati pervenuti dai Centri di recupero di fauna selvatica distribuiti su tutto il territorio nazionale che evidenziano come drammaticamente ogni anno in Italia, soprattutto durante le migrazioni, migliaia di rapaci e altre specie protette e rarissime vengano uccisi o feriti durante la stagione di caccia. “E tutto questo alla faccia delle norme comunitarie ed internazionali”, ironizza Zanoni.

Con l’interrogazione depositata alla Commissione europea, il leader animalista chiede all’Ue “come intende procedere nei confronti dell’Italia che attualmente ha una legislazione che prevede un sistema di controlli e sanzioni evidentemente inefficace e inefficiente al fine di far rispettare ed applicare la direttiva “Uccelli” CE 147/2009”. “E’ arrivata l’ora di finirla con questa mattanza spregiudicata di uccelli, l’Italia non deve diventare la pietra tombale delle specie protette e rare di tutta Europa”, conclude Zanoni.

Email stampa@andreazanoni.it
Tel (Bruxelles) +32 (0)2 284 56 04
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Sito www.andreazanoni.it

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