ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

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Inquinamento falde acquifere da Mercurio. “A pagare non siano i contribuenti”

Treviso, 30-11-2011

Andrea Zanoni critica la decisione della Giunta Zaia di stanziare un milione di euro per l’allacciamento all’acquedotto di alcuni paesi nel trevigiano interessati dall’inquinamento delle falde acquifere. “A pagare le colpe di pochi delinquenti non deve essere la collettività”. “Inoltre l’acquedotto attinge dallo stesso territorio contaminato dal Mercurio”
“La Giunta Zaia risolva il problema dell’inquinamento delle falde acquifere nel trevigiano alla fonte e punisca i colpevoli invece che far pagare il prezzo di questo disastro a tutti i cittadini”.

Così Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV, commenta la decisione della Giunta Zaia, su proposta dell’assessore Maurizio Conte, di stanziare un milione di euro ad Alto Trevigiano Servizi (Ats) per l’allacciamento alla rete acquedottistica. “Non è giusto che a pagare i danni causati da qualche delinquente sia l’intera collettività – prosegue Zanoni – In questo modo si stende il tappeto rosso a chi ha inquinato e si permette loro di farla franca alla faccia dei trevigiani”.

Il collegamento all’acquedotto proposto dalla Giunta Zaia vuole mettere una toppa all’accertato inquinamento da mercurio nella falda acquifera bei comuni trevigiani di Treviso, Preganziol, Casier e Quinto. Proprio in quest’area, nel maggio 2011 l’ARPAV di Treviso aveva riscontrato la presenza di mercurio in ben 137 pozzi privati su 518 totali.

“Invece che far pagare le responsabilità di qualche “intoccabile” della zona al cittadino contribuente, la Giunta Zaia si impegni per individuare la fonte principale dell’inquinamento, scoprire chi ha portato i materiali all’origine dell’inquinamento e denunciarli alla magistratura”, prosegue Zanoni, che invita “Regione, Provincia ei quattro Comuni interessati a costituirsi parte civile per chiedere i danni ai responsabili che devono assolutamente essere individuati”.

“Inoltre l’acquedotto al quale ci si vuole allacciare non pesca l’acqua dalla luna ma dallo stesso territorio inquinato – prosegue l’Eurodeputato. “E’ arrivata l’ora di scoprire chi si è arricchito gettando rifiuti pericolosi nella nostra terra”. Zanoni ricorda il caso della ex SEV di Paese dove sono state smaltite circa 30mila tonnellate di rifiuti anche pericolosi, ex tossiconocivi, con addirittura 700 distinti carichi di rifiuti illegali passati indisturbati sotto il naso di tutti, Comuni, Provincia e Regione.

A questo proposito Zanoni ha recentemente presentato un’interrogazione alla Commissione europea sulla tutela delle falde acquifere in Europa e per chiedere cosa intende fare Bruxelles per sbloccare l’importante Direttiva Suolo che prevede non solo l’inventario dei siti contaminati, ma l’obbligo per gli Stati membri di provvedere alla loro bonifica. (VIDEO) “L’Europa è un continente enormemente ricco d’acqua dolce ma che rischia di diventare incredibilmente povero di acqua potabile”, conclude L’Eurodeputato.

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