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Il Parlamento europeo difende le sementi europee contro le multinazionali dell’agricoltura

Il Parlamento europeo ha bocciato la proposta sul materiale riproduttivo vegetale della Commissione europea che voleva vietare il libero scambio e commercio di semi tra piccoli produttori. L’eurodeputato PD Andrea Zanoni esulta: “Grazie agli emendamenti che ho presentato in commissione e al voto di oggi, abbiamo reso la filiera agricola più sicura tutelando i coltivatori biologici, i giardinieri e i piccoli produttori dall’attacco delle grandi multinazionali dell’agricoltura”.

 

Oggi Il Parlamento europeo ha rigettato a grande maggioranza a Strasburgo la proposta di regolamento relativo alla produzione e alla messa a disposizione sul mercato di materiale riproduttivo vegetale presentata dalla Commissione europea approvando invece una risoluzione legislativa (663 votanti, 511 favorevoli, 136 contrari e 16 astenuti) che ha presentato all’Esecutivo europeo la posizione del Parlamento europeo. L’eurodeputato PD Andrea Zanoni, membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, ha commentato: “Abbiamo dato un chiaro segnale di voler garantire la sicurezza dell’agricoltura europea e il commercio internazionale delle semi ma non a scapito della biodiversità e della libertà dei piccoli coltivatori europei di crescere e utilizzare le proprie sementi minacciata dagli interessi delle grandi multinazionali rigettando in toto la proposta della Commissione europea”.

 

Zanoni aveva presentato in commissione Ambiente una quarantina di emendamenti per tutelare le sementi insieme alle associazioni italiane ed europee che lottano per la tutela dei semi locali e dei piccoli produttori anche non registrati. Si tratta del “Plant reproductive Material law” che punterebbe a istituire un organo di controllo, l’agenzia delle varietà vegetali europee, per analizzare e approvare ogni pianta e seme coltivati in territorio europeo.

 

“Con il lavoro fatto in questi mesi ho dimostrato che l’approccio proposto, basato su un unico modello per tutti, non soddisfa né i diversi requisiti dall’ampia varietà di materiale riproduttivo vegetale né le esigenze degli operatori, dei consumatori e delle autorità competenti”, spiega Zanoni, che ricorda l’appuntamento del 19 marzo prossimo con il varo, da parte della Commissione europea, della proposta di riforma per il biologico in Europa che mira ad eliminare gli ostacoli allo sviluppo nell’Ue dell’agricoltura biologica con regole più chiare e meno deroghe.

 

“Il biologico e i suoi operatori devono essere tutelati dalle insidie delle multinazionali e degli OGM. Mi auguro di poter continuare nella prossima legislatura il lavoro che ho iniziato nel settembre 2011 in difesa del biologico, fiore all’occhiello dell’agricoltura europea, dove la domanda supera ampiamente l’offerta e il settore registra una crescita in valore di produzione del 7-8% l’anno”, conclude l’eurodeputato.

 

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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