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Delfinario di Rimini, animali sedati con tranquillanti e costretti a vivere in vasche inadeguate. Zanoni: «Se si accertano i maltrattamenti la struttura va chiusa immediatamente»

Al delfinario di Rimini, il Corpo Forestale dello Stato avrebbe accertato una situazione di maltrattamenti, più volte in passato denunciata da ENPA e LAV. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Invito le autorità a compiere tutte le indagini necessarie e se irregolarità e maltrattamenti fossero confermati si deve senza indugi sequestrare la struttura e disporne la chiusura»

 

In un comunicato diffuso lunedì 12 agosto 2013, il Corpo Forestale dello Stato ha fatto sapere di aver effettuato un sopralluogo in uno storico delfinario italiano e di aver riscontrato parecchie violazioni sia del decreto Legislativo 73/2005, in materia di giardini zoologici, sia del Decreto Ministeriale 469/2001, per il mantenimento dei tursiopi in cattività. In particolare “sono assenti ripari dal sole e dalla vista del pubblico, un sistema di raffreddamento e di pulizia adeguata dell’acqua e un idoneo programma di trattamenti medico veterinari”.

 

Secondo le associazioni animaliste ENPA e LAV, che da anni denunciano le precarie condizioni del Delfinario di Rimini, il Servizio CITES della Forestale avrebbe inviato alla Procura una comunicazione di reato per maltrattamenti: animali sedati con tranquillanti, costretti a vivere in vasche inadeguate e prive di protezione dal sole e dalla vista del pubblico.

 

Nel testo diffuso dal Corpo Forestale si legge che mancano “le vasche per il trattamento medico veterinario degli animali, per la quarantena e per le femmine in gravidanza o allattamento”. Gli ispettori hanno inoltre rilevato che l’attuale vasca di contenimento, che risale a qualche decennio fa, non consente un adeguato movimento ai delfini, costringendoli a una “convivenza forzata nel gruppo sociale dove sono inseriti” con il rischio di compromettere la loro salute fisica e psichica.

 

Il parco di Rimini ha chiuso, dunque, per un giorno ufficialmente per “problemi tecnici”, mentre ENPA e LAV chiedono la chiusura immediata e definitiva della struttura.

 

L’eurodeputato Andrea Zanoni, vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo ha affermato: «Invito chi ha rilevato le irregolarità ad andare fino in fondo. Se sono state riscontrate violazioni di legge tanto gravi il parco acquatico di Rimini deve essere chiuso e non solo multato. Personalmente ritengo che una struttura come un delfinario sia una delle cose più contro natura inventate dall’uomo. Gi animali vivono in un tristissimo stato di alienazione, costretti a far divertire i visitatori. Mi congratulo con gli uomini della forestale e mi auguro che si effettuino controlli a tappeto in tutte le strutture d’Italia».

 

Proprio all’inizio di agosto 2013, Zanoni aveva dichiarato di appoggiare le iniziative di LAV e Marevivo contro i delfinari nell’ambito della campagna “SOS delfini”. «Sono delle vere e proprie gabbie di sofferenza – ha concluso Zanoni – Per questo sto lavorando ad una interrogazione che conto di presentare alla Commissione europea alla ripresa dei lavori parlamentari».

 

 

 

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