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Caccia, un bollettino di guerra con morti e feriti

Zanoni (IDV): chiudere la caccia fino a vendemmia terminata

 

A pochi giorni dall’apertura della stagione venatoria sono stati registrati quattro morti e undici feriti. L’Eurodeputato IdV, Andrea Zanoni ha scritto al Prefetto e al Questore di Treviso: «Sarebbe opportuno sospendere l’attività venatoria in Provincia almeno fino alla fine della vendemmia per evitare ulteriori incidenti e salvaguardare l’incolumità pubblica»

 

Domenica 16 settembre si è aperta la stagione venatoria 2012/2013 e si sono immediatamente verificati gravi incidenti in Provincia di Treviso e nel resto del territorio veneto. In particolare, un cacciatore di Codognè (TV) è stato ferito da un colpo di fucile con la conseguente perdita dell’occhio e nel bellunese un uomo è rimasto ucciso dal colpo partito accidentalmente dalla propria arma da caccia.

 

A Zero Branco (TV) sono stati segnalati spari pericolosamente vicini alle abitazioni e a Ponte di Piave (TV) un cacciatore è rimasto ferito durante una battuta di caccia. A Chiarano (TV) una donna è stata sfiorata da una rosa di pallini da caccia mentre faceva jogging.

 

Gli episodi drammatici riguardano anche gli animali domestici: a Cessalto (TV) domenica 16 settembre un cacciatore ha abbattuto un’anatra muta appartenente a un contadino scambiandola per un fagiano.

 

Dai primi giorni di settembre, quando è stato dato il via libera alla preapertura della stagione venatoria, fino a martedì 18 settembre si contano a livello nazionale quattro morti e undici feriti da armi da caccia. Dall’inizio del 2012 i numeri salgono a quattordici persone uccise e trentacinque ferite, tra cui quattro bambini.

 

Andrea Zanoni, Europarlamentare IdV e membro della commissione ENVI Ambiente, Salute pubblica e Sicurezza alimentare ha affermato: «Ho scritto al Prefetto e al Questore di Treviso affinché valutino la possibilità di sospendere l’attività di caccia almeno fino alla fine della vendemmia attualmente in corso. Siamo di fronte ad una situazione di pericolo per l’incolumità pubblica e è necessario tutelare i lavoratori agricoli che si trovano nelle campagne trasformate in campi di battaglia dai cacciatori».

 

L’Eurodeputato Zanoni ha posto l’accento sulla sicurezza dei cittadini, messa a repentaglio da una sparuta minoranza di amanti di una pratica che miete morti e feriti e che, viste le cifre, difficilmente si può definire “sport”. «Sarebbero opportuni seri controlli sui cacciatori da parte delle Forze dell’Ordine con particolare attenzione al livello di tasso alcolemico e di utilizzo di droghe – ha sottolineato  Zanoni – Durante l’attività venatoria è evidente che non vengono rispettate le più elementari norme di sicurezza e questo è intollerabile. È in pericolo l’incolumità delle persone e viene sacrificato il diritto dei cittadini ad utilizzare il territorio nel tempo libero e per il proprio lavoro. È inconcepibile che, per far divertire la numericamente insignificante lobby dei cacciatori, si sacrifichino i diritti e la salute degli italiani».

 

 

Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni

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