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Caccia in deroga, pronti 38,5 milioni di multa a testa per gli assessori veneti

Andrea Zanoni (IdV) scrive a Luca Zaia e a tutta la Giunta veneta per avvisarli per l’ultima volta: “Se non ritira la caccia in deroga arrivano le multe da Bruxelles e, calcolatrice alla mano, sono 38,5 milioni a testa”

 

“Quanto hanno in banca Zaia e gli assessori della Regione Veneto?”. Se lo chiede Andrea Zanoni, eurodeputato IdV, che il 21 settembre ha scritto al Governatore del Veneto Luca Zaia con l’ultimo avvertimento: se il Veneto prosegue sulla strada della caccia in deroga, quest’anno arriveranno le sanzioni da parte dell’Europa e a pagarle dovrà essere lui, Stival e compagni. “Considerato che la multa (quantificata dal settimanale L’Espresso in oltre un miliardo di euro, nda) andrebbe divisa in parti uguali con i colleghi della Regione Lombardia, 500 milioni per l’una e 500 per l’altra, e che le deroghe in Veneto sono votate da tutti i 13 assessori, grazie alla possibilità di rivalsa per danno erariale confermatami dalla Corte dei Conti di Venezia, ogni assessore veneto che vota a favore della caccia in deroga potrebbe ricevere un conticino da pagare di 38,5 milioni di euro”, incalza Zanoni.

 

La lettera (VEDI SOTTO), inviata anche agli assessori regionali Franco Manzato, Daniele Stival, Renato Chisso, Roberto Ciambetti, Luca Coletto, Maurizio Conte, Marialuisa Coppola, Elena Donazzan, Marino Finozzi, Massimo Giorgetti, Remo Sernagiotto e Marino Zorzato, nonché per conoscenza al Premier Monti, al Ministro per le Politiche comunitarie Enzo Moavero, al Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik e al procuratore della Corte dei Conti di Venezia Carmine Scarano, riepiloga i vari avvisi dell’Unione europea rivolti all’Italia in merito all’illegittimità della caccia in deroga approvata in alcune regioni come il Veneto.

 

Il primo avviso risale al 25 maggio 2012 con la lettera di Potočnik al Ministro dell’Ambiente Corrado Clini nella quale si legge che “nel caso in cui l’Italia dovesse perseverare sulla strada dell’illegalità, la Commissione non avrà altra scelta che presentare nuovamente ricorso alla Corte di Giustizia Ue proponendo sanzioni pecuniarie contro la Repubblica Italiana”.

 

Poi il 5 luglio 2012 la Direzione generale ambiente della Commissione europea scrive alla Rappresentanza permanente dell’Italia presso l’Unione europea che “il progetto di deroga per la stagione venatoria 2012-2013 predisposto dalla Regione Veneto presenta gli stessi vizi già dichiarati dalla Corte di giustizia nella sentenza dell’11 novembre 2010”.

 

Infine il 30 agosto 2012 la risposta di Potočnik alla lettera di Andrea Zanoni e Niccolò Rinaldi (IdV) che conferma l’inutilità delle modifiche introdotte sul progetto di legge sulla caccia in deroga in Italia e di star “vagliando tutte le informazioni disponibili per valutare se le Autorità italiane stiano assicurando, sia a livello nazionale che regionale, piena esecuzione della nota sentenza della Corte di Giustizia europea”.

 

“Voglio ricordare a Zaia che il 14 settembre 2012 ho incontrato personalmente il procuratore capo della Corte dei Conti di Venezia, Carmine Scarano, il quale mi ha confermato la possibilità di far pagare direttamente ai responsabili regionali le eventuali multe europee sulla caccia in deroga a causa dell’eventuale danno erariale. “A questo aggiungo che lo stesso Presidente della Giunta regionale Roberto Formigoni il 14 settembre 2012 ha chiesto al Consiglio regionale della Lombardia per chiedere di ritirare il progetto di caccia in deroga per i “macroscopici vizi di legittimità” attirando l’attenzione sulle “pesanti conseguenze pecuniarie che deriverebbero dall’approvazione del progetto normativo in questione”.

 

Per questo Zanoni, insieme alle associazioni WWF Italia, LIPU Birdlife Italia, LAC Lega per l’abolizione della caccia, LAV Lega Antivisezione onlus, LEGAMBIENTE, AMICI DELLA TERRA, GAIA, VAS Verdi Ambiente e Società, GOL Gruppo Ornitologico Lombardo, chiede alla Regione Veneto un immediato passo indietro sulla caccia in deroga.

 

“Questo è l’ultimo avvertimento per Zaia e i suoi assessori della Giunta veneta. Poi non dicano di non essere stati avvertiti”, conclude l’eurodeputato, che promette: “Farò l’impossibile per assicurare che a pagare le eventuali sanzioni siano loro di tasca propria”.

Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni
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