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Bosco centenario distrutto dalle ruspe a Refrontolo (TV) per far posto ad un vigneto. Zanoni: «Voglio vederci chiaro e chiederò tutte le autorizzazioni e valuterò ogni iniziativa legale»

Il Corpo Forestale dello Stato e l’Agenzia Regionale per la Protezione e la Prevenzione Ambientale del Veneto stanno effettuando sopralluoghi nell’area venduta dalla Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane ad una cantina vinicola di Valdobbiadene (TV). L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Andrò fino in fondo per verificare la regolarità di un “affare” che ha visto un bosco passare d’incanto a terreno agricolo, aumentando esponenzialmente il suo valore a vantaggio di un privato. Accerterò che le Direttive UE siano state correttamente applicate e chiederò di vedere il nulla osta ai lavori rilasciato dal Servizio Forestale regionale»

 

Continuano serrati i sopralluoghi del Corpo Forestale dello Stato e dell’Agenzia Regionale per la Protezione e la Prevenzione Ambientale del Veneto (ARPAV) nell’area in cui fino a poche settimane fa esisteva un bosco intercomunale.

 

Del bosco situato nel Comune di Refrontolo, al confine con i Comuni di Tarzo e Cison, dopo il passaggio delle ruspe, sono rimasti solo enormi tronchi a simboleggiare una ferita profonda del territorio (FOTO). «Sono immagini che fanno male e che mi danno la forza di dire che andrò fino in fondo, dando filo da torcere a chi ha permesso tutto questo. Chiederò subito copia del nulla osta rilasciato dal Servizio Forestale regionale. Scriverò a tutte le autorità coinvolte nel caso e al Comune di Tarzo, che ha dato il permesso a costruire. Voglio accertarmi che sia stata rispettata la Direttiva di Valutazione d’Impatto Ambientale 2011/92/Ue (VIA) e verificare come siano state applicate le norme di attuazione italiane dagli enti interessati».

 

Questo il commento dell’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, che già lunedì 13 maggio 2013 ha scritto  al Corpo Forestale dello Stato di Valdobbiadene e Vittorio Veneto (TV) affinché venissero individuati i responsabili e gli eventuali reati.

 

Zanoni ha anche espresso solidarietà a Giuseppe Piol, il primo residente a denunciare e documentare lo scempio ambientale nell’area che, fino a qualche tempo fa, era di proprietà della Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane, ora presieduta da Gino Lucchetta. «Ritengo che vada approfondita la questione del conflitto di interessi dato che la vendita da parte dell’ente oggi guidato da Lucchetta è avvenuta a favore di una azienda di cui egli stesso è consulente come geologo – prosegue Zanoni – Il valore di questo terreno è aumentato in modo esponenziale a tutto vantaggio dell’acquirente privato. Ora mi domando: se era una questione di lucro, perché non ne ha approfittato la Comunità Montana, visto che le casse pubbliche sono sempre in rosso? Le Comunità Montane hanno tra gli obiettivi della loro istituzione la salvaguardia del territorio, ma se in realtà diventano complici di scempi ambientali come questo è meglio chiuderle e mandare tutti a casa».

 

Zanoni è rimasto molto colpito e amareggiato dallo scempio e da quello che rimane dopo il passaggio delle ruspe. «Voglio andare fino in fondo e spero di far vedere i sorci verdi a chi dovesse aver commesso errori. Se accerterò la sussistenza degli estremi legali, andrò di persona dal Procuratore della Corte dei Conti a denunciare l’eventuale danno erariale, visto che un bene pubblico venduto ad un privato per una cifra irrisoria ha dopo poco aumentato in modo esponenziale il suo valore».

 

BACKGROUND

 

Nel pomeriggio di venerdì 10 maggio, il Corpo Forestale dello Stato della Stazione di Valdobbiadene (TV) ha effettuato un’ispezione, dopo la segnalazione in centrale di un escursionista e albergatore di Refrontolo (TV), Giuseppe Piol, che per primo ha documentato quanto stava avvenendo sulle colline del Molinetto della Croda.

 

Un anno fa, quaranta ettari di bosco sono stati venduti all’asta dalla Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane ad una cantina vinicola di Valdobbiadene per 225 mila euro. Ora, la proprietà li ha in parte rasi al suolo per far posto a vigneti. Giuseppe Piol è stato il primo a denunciare al Corpo Forestale dello Stato di Valdobbiadene, con fotografie alla mano, rifiuti da demolizione usati per i drenaggi.

 

Non è la prima volta che i boschi attorno al Molinetto della Croda di Refrontolo spariscono per far posto ai vigneti di Prosecco DOCG. La protesta di Giuseppe Piol ha ricevuto subito decine di messaggi d’appoggio, soprattutto sui social network.

 

Il Corpo Forestale sta indagando anche sui materiali usati nei canali di scolo e drenaggio. Durante l’ispezione, infatti, sono stati rinvenuti rifiuti da demolizione come tubi di metallo, piastrelle, calcinacci e polistirolo.

 

 

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