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Basta richiami vivi e uccellagione: conferenza a Verona

A Verona, mercoledì 6 novembre alle 21.00, presso l’Hotel Leopardi in via Leopardi 16

 

“Basta richiami vivi e uccellagione. Una tortura legalizzata dalle Province e dalla Regione Veneto in barba alla Direttiva Uccelli 2009/147/ CE” è il titolo della conferenza in programma mercoledì 6 novembre alle 21.00, presso l’Hotel Leopardi in via Leopardi 16 a Verona. La serata è organizzata dall’europarlamentare Andrea Zanoni, vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali e membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo.

 

Oltre a Zanoni, interverranno il Direttore Generale LIPU-Lega Italiana Protezione Uccelli Italia, Danilo Selvaggi e il Consigliere Nazionale WWF-Fondo Mondiale della Natura Italia, Guido Scoccianti. Introdurrà la serata Chiara Benciolini, Responsabile settore educazione LAV-Lega Anti Vivisezione Verona.  

 

«La Regione Veneto quest’anno ha autorizzato ben 37 tra roccoli e prodine, di cui 6 nel veronese. Sono impianti muniti di reti da uccellagione per la cattura di Tordi, Merli, Cesene e Allodole che finiranno rinchiusi per sempre in minuscole gabbiette come richiami vivi utilizzati dai cacciatori negli appostamenti di caccia. Il 4 ottobre scorso ho presentato un’interrogazione alla Commissione europea per fermare le deroghe illegittime ripetutamente concesse per la cattura di uccelli con le reti da uccellagione da utilizzarsi come richiami vivi nella caccia da capanno – ha affermato Zanoni – Nonostante i moniti dell’Ue e i continui pareri contrari dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) istituto tecnico scientifico dello Stato, la Provincia di Verona e la Regione Veneto continuano ad autorizzare impianti di cattura muniti delle reti da uccellagione, mezzo di cattura non selettivo, vietato dall’articolo 8 della Direttiva 2009/147/CE. Ho chiesto, quindi, alla Commissione di aprire una procedura d’infrazione per questi amministratori che si credono al di sopra della legge nazionale ed europea e mi sono rivolto al Presidente della Provincia di Verona, Giovanni Miozzi, sollecitando l’immediata chiusura di questi impianti che violano la Direttiva “Uccelli”».

 

L’ISPRA, il 24 maggio 2013, ha dato parere sfavorevole alla riapertura dei roccoli per la stagione 2013/2014, sottolineando la necessità di attuare metodi alternativi quali l’allevamento degli uccelli in cattività e condannando la totale assenza di dati certi sul fabbisogno di richiami vivi per i cacciatori.

 

«Con l’uso dei richiami vivi si legittima il reato di maltrattamento di animali perché li si costringe a vivere nella sporcizia e in uno spazio dove non riescono nemmeno ad aprire le ali, reato confermato il 17 gennaio 2013 anche dalla Corte di Cassazione con la sentenza numero 2341 – ha concluso Zanoni – Domenica 10 novembre, dalle 10.00, parteciperò alla manifestazione nazionale “Basta richiami vivi e uccellagione. Manifestazione contro l’uccellagione in Veneto ” indetta dal CPV, LIPU, WWF, LAV, ENPA, NO alla CACCIA, UEPA e OIPA davanti ad un roccolo a Tretto di Schio (VI)». Durante la serata sarà possibile sottoscrivere la petizione della Lipu “No ai richiami vivi”. Al termine della conferenza seguirà un dibattito con il pubblico.

 

BACKGROUND

 

La Provincia di Verona, con la determinazione n. 4219 del 23 Settembre 2013 ha attivato ben sei impianti di cattura, i famigerati roccoli, per un totale di 1072 uccelli delle specie: Merlo, Tordo Bottaccio, Tordo sassello, Cesena e Allodola.

 

La Provincia ha reso operativa la delibera della Giunta Regionale n. 1099 del 28 giugno 2013, che consentiva l’uccellagione oltre alla Provincia di Verona, anche a quelle di Vicenza, Treviso, Padova, Venezia e Belluno. Con l’uccellagione viene ancora consentita la cattura dell’Allodola (Alauda arvensis) classificata “vulnerabile” nella lista rossa degli uccelli nidificanti in Italia e in declino da 30 anni in tutta Europa e perciò specie che non può essere sottoposta a deroghe a norma della “Guida alla disciplina della caccia nell’ambito della direttiva 79/409/CEE sulla conservazione degli uccelli selvatici”.

 

Questo l’elenco delle località dove sono in funzione gli impianti di cattura della Provincia di Verona: località di Vallata nel comune di S.Mauro di Saline, località di Baltieri nel comune di Velo Veronese, Monte delle Brocche nel comune di Pastrengo, Casa Antolini nel comune di Negrar, località Margone nel comune di Brentino Belluno.

 

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