VALICHI MONTANI: IL VENETO LASCIA CAMPO LIBERO AI FUCILI, MENTRE IL TAR LOMBARDIA LI VIETA SU 475 PASSAGGI MIGRATORI

Ogni anno, durante le migrazioni, centinaia di migliaia di uccelli provenienti dai paesi del nord Europa attraversano le montagne del Veneto concentrandosi scegliendo i valichi come corridoi naturali in modo da risparmiare energie. Dovrebbero essere zone protette, come prevede la Direttiva Uccelli europea e la legge italiana sulla fauna selvatica.
E invece la Giunta regionale ha scelto di proteggere solo 2 valichi su oltre 30: Monte Pizzoc e Monte Croce.
Tutti gli altri restano terre di nessuno, dove i migratori vengono massacrati a centinaia di migliaia ogni anno, dopo ore di volo estenuante.
Circa 17 valichi in provincia di Vicenza, 6 a Belluno, 5 a Verona, 1 a Treviso: nessuna protezione!
Il TAR del Veneto aveva già censurato questa inadempienza, accogliendo un ricorso della LAC.
Ma la Giunta, invece di rimediare, rimanda tutto a una “verifica interna”, passando al Consiglio regionale — lo stesso che ha già approvato il Piano bocciato — il compito di scegliere su quali valichi tutelare. È come chiedere all’oste se il vino è buono.
Nel frattempo, il TAR Lombardia ha appena vietato la caccia su 475 valichi, imponendo 1.000 metri di protezione intorno a ciascuno, come prevede la legge.
Una vera lezione per il Veneto, che da 33 anni ignora le normative pur di assecondare gli appetiti della lobby venatoria.
Ho presentato una nuova interrogazione, che mi ha sottoscritto anche il collega Masolo, per chiedere se nel Calendario Venatorio 2025/2026 la Regione intenda finalmente adeguarsi alla legge e fermare questo massacro illegittimo.
Ricordo che dal 2022 la Costituzione italiana tutela la fauna selvatica (art. 9). Prima o poi, qualcuno dovrà rispondere di questo danno irreparabile al patrimonio faunistico europeo.
Il Veneto ha il dovere di proteggere la biodiversità, non di spalleggiare chi la distrugge.
Condividi

Consulta l'archivo per mese ed anno

 
Ultime News