Sono sempre stato contrario al cosiddetto condono “salva Milano” promosso dall’amministrazione Sala e oggi i fatti mi danno ragione.
Mentre alcuni sostenevano che si trattasse solo di “sanare piccole irregolarità” o “semplificare procedure burocratiche”, io e molti altri abbiamo denunciato che dietro questa operazione si nascondeva un vero e proprio condono edilizio che avrebbe legittimato abusi sistematici anche del passato e in tutto lo stivale.
Gli arresti dei giorni scorsi da parte della magistratura dimostrano chiaramente il legame tra questi provvedimenti e un sistema di illegalità diffusa nel settore edilizio milanese. È significativo come molti di coloro che fino a ieri difendevano a spada tratta questo provvedimento, oggi improvvisamente tacciono o addirittura cambiano posizione.
Meglio tardi che mai! Dato che il 10 febbraio scorso il consiglio comunale di Milano aveva votato un ODG a favore del condono (Contrari Europa Verde e un solo consigliere del PD) e il 22 novembre 2023 la camera aveva votato il condono edilizio coi voti favorevoli di FDI, Lega, FI, PD e Azione (Contraria Alleanza Verdi Sinistra e M5S).
Il caso dell’architetto Oggioni è emblematico: arrestato con le accuse di corruzione, falso e depistaggio, era nientemeno che il vice presidente della Commissione per il paesaggio del Comune di Milano dal 2021, dopo essere stato dirigente dello Sportello unico per l’edilizia. Una persona, quindi, che avrebbe dovuto garantire la legalità e invece, secondo la Guardia di Finanza, avrebbe rappresentato falsamente lo stato dei luoghi per favorire il superamento delle altezze consentite, aggirare le norme sui cortili e ampliare abusivamente cubature e superfici edificabili.
Le indagini hanno fatto emergere l’esistenza di un vero e proprio “sistema” che coinvolge membri della Commissione per il Paesaggio, operatori economici, progettisti privati e soggetti interni all’amministrazione comunale, con il fine di favorire titoli edilizi illeciti e operazioni immobiliari altamente speculative
Le nostre città meritano un modello di sviluppo urbano basato sulla legalità, sulla trasparenza e sul rispetto delle regole urbanistiche, sulla sostenibilità e contro ogni speculazione per tutelare l’interesse di tutti i cittadini, non solo di pochi speculatori.
Le città devono crescere e rinnovarsi, ma nel rispetto delle norme e senza scorciatoie che favoriscono interessi privati a discapito del bene comune.
Per fortuna la magistratura, nonostante i continui attacchi, continua ad operare in nome della legalità a vantaggio di tutti i cittadini. Ora attendiamo che le indagini facciano chiarezza fino in fondo facendo emergere in un giusto processo tutte le responsabilità di quelli che saranno gli imputati e che il Senato cestini definitivamente questa follia.