Oggi 22 settembre la I Commissione ci ha fornito i dati sulla situazione trivellazioni in Adriatico sul versante croato. La situazione è più tranquillizzante di quanto immaginato.
Grazie al movimento No-Triv croato (Guidato da Clean Alliance Adriatico) anche la Croazia sta rivedendo le sue posizioni sull'estrazione di petrolio.
Qui sotto il riepilogo e la cronologia dei fatti sul versante Croazia.
Andrea Zanoni
2014
Il Governo croato dirama un avviso pubblico per l’assegnazione delle licenze per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi nel Mare Adriatico.
25 agosto: avvio della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) legata al Piano e Programma Quadro per la ricerca di idrocarburi nelle acque croate del Mare Adriatico, redatto dal Ministero dell’Economia della Repubblica di Croazia
Settembre: avvio della fase di scoping nell’ambito della VAS
2015
Gennaio: il governo croato assegna 10 concessioni; 7 a un consorzio Marathon Oil-Omv, una a un consorzio Eni-Medoilgas – poi diventata Rockhopper Exploration, una a Ina-Industrija e una a Mol.
Gennaio: redazione, da parte della Croazia, della Valutazione di Impatto Ambientale del Piano
14 gennaio: il governo italiano chiede l’attivazione di consultazioni transfrontaliere nell’ambito della VAS
18 febbraio: l’Italia manda una seconda lettera di richiesta, inviata per conoscenza alla Commissione europea
26 febbraio: la Croazia consente all’Italia di prendere parte alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica.
Marzo: il primo ministro croato annuncia un referendum sul petrolio (al quale si oppone in maniera netta il ministro dell’economia)
2 aprile: data inizialmente prevista per la stipula dei contratti definitivi con le compagnie petrolifere (a settembre 2015 i contratti non sono ancora stati firmati)
4 maggio: il Ministero dell’ambiente italiano invia a Zagabria le proprie osservazioni.
Giugno: a Zagabria, durante una conferenza sul futuro energetico della Croazia, va in scena la protesta di Greenpeace
Luglio: il consorzio Marathon Oil-OMV, assegnatario di 7 concessioni su 10, decide di non firmare i contratti petroliferi con il governo croato.
Settembre: non risulta emanato il nuovo bando per l’assegnazione dei rimanenti blocchi.