Venezia, 20 febbraio 2017 – “Treviso è una delle province più cementificate d’Italia, la settima e con la nuova legge farsa sul consumo di suolo al danno si aggiungerà la beffa grazie alle numerose deroghe previste dalla maggioranza”. A sostenerlo è Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico, parlando del provvedimento licenziato dalla Seconda commissione e che approderà in aula il 14 marzo.
“Le eccezioni praticamente infinite: ai fini del consumo del suolo non vengono conteggiati gli interventi negli ambiti di urbanizzazione consolidata, i recuperi edilizi, le opere pubbliche, le attività dello Sportello unico attività produttive (Suap), le serre e i manufatti agricoli, le attività di cava (ghiaia, sabbia, roccia, argilla), il Piano casa, centri commerciali, progetti strategici previsti dal Piano territoriale regionale di coordinamento e neanche le varianti ai Pat dei Comuni. E così, per la provincia di Treviso, non saranno considerati come consumo di suolo i 200mila metri quadrati di serre e le 29 cave nel territorio di Paese, il famigerato Quarto lotto della Tangenziale in corso di progettazione a Treviso o, ancora, il centro commerciale Feltrina 6. Questo 'grazie' alle deroghe inserite nel testo che rendono praticamente vani i buoni principi espressi nell'articolo 1 della legge”, commenta Zanoni.
“Ha ragione il sindaco Manildo, occorre bloccare il consumo di suolo, visto che in provincia di Treviso, secondo l'ultimo rapporto Ispra del 2015, è cementificato il 16,5 del territorio, con un record del 39% nel capoluogo. È fondamentale evitare nuove urbanizzazioni, purtroppo però al di là delle tante chiacchiere, la scelta della Regione
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