STOP AL IV LOTTO DELLA TANGENZIALE DI TREVISO! AL SUO POSTO, UN BIODISTRETTO E LA LIBERALIZZAZIONE DELL’A27

Il progetto del IV lotto della tangenziale di Treviso è un colpo mortale all’ultima campagna agricola della città. Uno scempio ambientale che costerà 60 milioni di euro e porterà più traffico, più inquinamento e meno qualità della vita per i cittadini.
Comprometterà il verde, la biodiversità aumentando le emissioni di CO₂. Invece di contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici, questa infrastruttura peggiorerà la situazione ambientale.
Per questo ho espresso tutta la mia contrarietà al progetto all’assemblea pubblica di Sant’Anna di fine gennaio e con me anche il 90% dei presenti (150 persone). Anche Italia Nostra oltre ai molti residenti si oppongono a questa colata di asfalto che deprezzerà case e terreni e danneggerà l’ambiente.
Ho fatto presente che anche il mio comune, Paese, dovrebbe prendere posizione e che anche la Sindaca avrebbe fatto meglio partecipare all’assemblea.
I grafici e la cartografia illustrata mostrano una potenziale diminuzione del traffico per i quartieri di San Giuseppe, Monigo, Santa Bona, San Liberale a Treviso, ma i dati sulla viabilità del comune di Paese dimostrano un forte peggioramento del traffico proprio su tutte le strade interessate dal comune
Evidentemente la prima cittadina è troppo occupata a commentare via social quello che accade nell’opposizione! Forse non ritiene importante per i suoi concittadini che il nostro comune venga penalizzato dal IV lotto!
Ma oltre alle problematiche legate al traffico di Paese durante l’Assemblea Pubblica del 28 gennaio 2025 ho evidenziato diverse criticità del IV lotto della tangenziale di Treviso. Primo, gli studi sul traffico presentati non sono affidabili: precedenti previsioni sulla Superstrada Pedemontana Veneta e sulla Treviso Mare sono state smentite dai dati reali, e c’è il rischio di sprecare 60 milioni di euro per un’opera inutile. Secondo, il valore delle case e dei terreni subirà un forte deprezzamento, ma né il sindaco né l’assessore hanno saputo dire chi risarcirà i cittadini. Infine, ho proposto la creazione di un biodistretto come alternativa sostenibile al IV lotto, ma anche su questo non ho ricevuto risposte.
Questo costosissimo progetto in definitiva rappresenta un colpo letale all’ambiente e un, quanto meno, dubbio vantaggio in termini di traffico e viabilità.
Per questo ho proposto alternative sostenibili che tutelino il territorio e la qualità della vita dei cittadini: la creazione di un Biodistretto, un’area protetta per agricoltura biologica e turismo sostenibile; liberalizzare l’autostrada A27, tra i caselli di Silea e Villorba per ridurre significativamente il traffico a Treviso, migliorando viabilità e tempi di percorrenza, favorendo una distribuzione più efficiente del traffico, decongestionando le strade cittadine e migliorando la vita dei residenti.
Dopo la SPV e la Treviso Mare non possiamo permettere un altro assurdo sperpero di denaro per colpa di una visione miope e una scarsa sensibilità ambientale dei nostri amministratori locali e regionali. I veneti sono stanchi delle colate di cemento e delle tasse per sostenerne gli altissimi costi, il futuro deve puntare sulla mobilità sostenibile, ai giovani dobbiamo lasciare campi da coltivare per produrre prodotti agricoli a chilometro zero. E non dimentichiamo la sicurezza stradale: questi 60 milioni di euro sarebbero meglio spesi in piste ciclabili, rotonde, marciapiedi e manutenzione delle strade già esistenti.
Ho chiesto risposte chiare al sindaco di Treviso Mario Conte e all’assessore De Checchi, ma nessuna risposta su chi risarcirà i cittadini per il deprezzamento delle case, sulla necessità di un vero piano di viabilità né, tanto meno, sulla mia proposta di creare un Biodistretto.
Non possiamo permettere che il futuro di Treviso venga sacrificato per un’opera inutile e dannosa!
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