Il Veneto detiene un triste primato: siamo la prima regione italiana per utilizzo di pesticidi con una media impressionante di 3,3 kg pro capite, che diventano addirittura 5,4 kg nella provincia di Treviso e 6,7 kg in quella di Verona. Eppure, invece di aumentare i controlli, le attività di vigilanza delle ULSS venete sono drasticamente calate.
I dati che ho raccolto parlano chiaro:
– ULSS 2 Marca Trevigiana: dai 178 controlli del 2014 ai soli 29 nel 2022 (-80%)
– ULSS 9 Scaligera (Verona): dai 191 controlli del 2014 a soli 79 nel 2022.
Intanto, la vendita di pesticidi continua a crescere senza sosta:
+30% a Treviso solo nell’ultimo anno (2022-2023), con un aumento record del +45% dal 2012
+20% a Verona nel solo ultimo anno, con un incremento complessivo del +11% dal 2012
Questi prodotti rappresentano una minaccia diretta per la salute delle persone, la biodiversità e l’ambiente, come dimostrano anche i recenti casi di Parkinson accertati da SPISAL e INAIL tra i lavoratori del settore vitivinicolo.
Per questo ho depositato un’interrogazione urgente in Consiglio regionale, che ha sottoscritto anche il collega Masolo, per chiedere alla Giunta perché i controlli sul commercio e uso dei pesticidi sono diminuiti proprio mentre il loro impiego esplode e quali misure intende adottare per potenziare le ispezioni delle ULSS, soprattutto nelle aree critiche di Treviso e Verona.
Le migliaia di cittadini che hanno recentemente manifestato nel trevigiano contro i pesticidi meritano risposte, non silenzio.
Il Veneto deve tutelare la salute e l’ambiente, non gli interessi di chi avvelena il nostro territorio.