Tre progetti, un solo disegno: trasformare i Laghi di Revine in un lunapark al servizio del marketing del prosecco, in piena Rete Natura 2000. Tutto questo senza Vinca, la Valutazione di Incidenza Ambientale obbligatoria per legge per due progetti su tre.
Ho presentato un’interrogazione alla Regione per denunciare i tre progetti che minacciano uno dei siti naturalistici più pregiati del Veneto e per i quali si impiegheranno i fondi del PNRR. Due del comune di Tarzo uno dell’Associazione Colline Unesco Prosecco: la Piattaforma galleggiante da 576 metri quadri, con pontile da 12 metri; una Passerella cosiddetta “strada bianca” di 600 metri, larga 2,5 m, con 2.100 m² di superficie e 630 metri cubi di scavo; una Statua lignea del Leone di San Marco, su basamento in cemento armato di 30 metri quadri.
Tutte tre le opere, furbescamente spezzettati per aggirare le norme, puntano, di fatto, ad un unico obiettivo: promuovere il turismo legato al prosecco, aggirando la necessaria Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA).
Comune di Tarzo e promotori prevedono scappatoie formali – come il basamento galleggiante che “escluderebbe” la VIncA – ma è evidente che si tratta di stratagemmi per bypassare controlli ambientali
E intanto i Laghi di Revine, riconosciuti come un sito di conservazione della natura, rischiano di subire un danno irreversibile. Ospitano specie protette in “stato critico” di 2 tipi uccelli, di 4 anfibi e di 1 rettile.
La loro biodiversità è già sotto pressione per la scarsa quantità d’acqua e contaminanti rilevati da ARPAV alla quale, tra l’altro, ho trasmesso una mia osservazione sull’iter della Vinca affinché valuti gli effetti cumulativi dei tre progetti e anche il rumore e disturbo prodotto dalle barche dei pescatori, in particolare sulla nidificazione degli uccelli.
Con Europa Verde ci opporremo con forza a questa vergogna. I Laghi di Revine non sono una passerella pubblicitaria per il prosecco, ma un patrimonio naturalistico da lasciare intatto alle generazioni future.