PEDEMONTANA: IL CAPPIO AL COLLO DEI VENETI, MA ZAIA FESTEGGIA COME SE NULLA FOSSE

Zaia festeggia i flussi di traffico sulla Pedemontana Veneta, ma evita di dire che le entrate sono ben al di sotto del necessario e che il buco di bilancio continua ad allargarsi.
Nel 2025 il Veneto dovrà versare 200 milioni di euro, ma ne incasserà solo 143 milioni. E il canone salirà fino a 450 milioni l’anno, con una media di 300 milioni per 39 anni.
Una voragine stimabile in 5 miliardi di euro, che si stringe come un cappio al collo dei cittadini veneti.
E mentre Zaia brinda, 278 comuni restano senza fondi per la sicurezza stradale, la metropolitana di superficie viene sacrificata, e la sanità pubblica viene smantellata.
Ultima vittima? La mappatura dei nei, cancellata dalle impegnative.
Il dott. Giuseppe Palmisano (FIMMG) denuncia: “Servivano dei distinguo, almeno per i pazienti a rischio. Ma la Regione ha preferito tagliare, senza ascoltare nessuno.”
Zaia può continuare a raccontare la favola della Pedemontana che funziona. Ma la realtà è un’altra: un’opera che costa troppo, arricchisce il privato e toglie risorse vitali ai cittadini veneti.
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