Come promesso, stamattina, 15 ottobre 2025, ho depositato un atto di denuncia circostanziato alla Procura Regionale della Corte dei Conti a Venezia. È ora di mettere un punto fermo allo scandalo della Superstrada Pedemontana Veneta (SPV).
La documentazione parla chiaro, nero su bianco: questoè un Project Financing al contrario che sta prosciugando le finanze della Regione. Il buco di bilancio derivante dalla mancata copertura del canone garantito ammonta a circa 120 milioni di euro in appena due anni!
Capito bene? 120 milioni di euro che mancano all’appello! 49 nel 2024 e circa 70 nel 2025
Parliamo di soldi sottratti direttamente a servizi essenziali per noi Veneti. Con quei fondi avremmo potuto:
• Assumere 600 medici per le nostre ULSS che sanno di essere in crisi (per due anni).
• Finanziare i progetti di sicurezza stradale per 240 Comuni rimasti con le casse vuote.
• Realizzare 1200 impianti fotovoltaici con accumulo su altrettanti edifici pubblici azzerandone la bolletta ai contribuenti.
E invece? Vanno a coprire il fallimento di una gestione politica che ha tolto il rischio d’impresa al privato, scaricandolo tutto sulle nostre spalle. È un pozzo senza fondo e non possiamo più tollerarlo.
Ho piena fiducia nell’operato dei giudici contabili. Devono andare a fondo, non limitarsi al buco corrente, ma indagare sul potenziale danno erariale proiettato in 5 miliardi di euro nell’arco dei 39 anni di concessione.
Basta impunità. Chi ha creato questo mostro finanziario deve rispondere alla magistratura contabile. La Pedemontana non può continuare a distruggere i bilanci del Veneto.
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