Netanyahu si comporta come un mafioso. Non lo dico per provocazione, ma perché i fatti parlano chiaro: uccide i testimoni. E i migliori testimoni del genocidio a Gaza sono i giornalisti.
In un solo raid dell’IDF sono stati uccisi cinque reporter: Hossam al-Masri (Reuters), Moaz Abu Taha (Al Jazeera), Mohammed Salama, Mariam Abu Daqa (Independent Arabic e AP), Ahmed Abu Aziz.
Dal 7 ottobre 2023, oltre 250 giornalisti sono stati uccisi a Gaza. Una media di 13 al mese. Più che in tutte le guerre recenti messe insieme.
Israele ha persino vietato l’ingresso ai giornalisti stranieri. Chi racconta Gaza oggi sono giovani palestinesi con una videocamera e il coraggio di chi sa che ogni giorno può essere l’ultimo.
E mentre Netanyahu cancella le prove dei suoi crimini, il governo Meloni resta in silenzio. Nessuna sanzione. Nessuna sospensione degli accordi militari. Solo vergognosa complicità.
La Meloni oggi si è limitata a dire che Israele è andato “oltre il principio di proporzionalità”, solo parole al vento, aria fritta.
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