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LA PEDEMONTANA SI CONFERMA UN POZZO SENZA FONDO!

Propongo che la Regione crei un tavolo con il privato per rivedere la convenzione. Questa è l’unica soluzione per salvare i cittadini e il bilancio della regione dal disastro creato dai partiti che governano il Veneto.
Sappiamo che la convenzione siglata da Zaia con il privato prevede che la SIS incassi dalla Regione un canone medio annuo di 300 milioni per 39 anni e che la Regione paghi questo canone con le entrate derivanti dai pedaggi.
Nei primi due mesi del 2024 le entrate da pedaggio sono state inferiori a 7 milioni al mese. Se questa tendenza si confermerà anche nei prossimi mesi, il buco creato dalla Pedemontana annualmente per i prossimi 39 anni ammonterà a 220 milioni in media: 300 milioni di canone medio annuo pagato dalla Regione alla SIS – 80 milioni circa di entrare l’anno da pedaggi.
La Regione deve pretendere che la SIS di sieda attorno ad un tavolo per ridiscutere la convenzione per almeno dimezzare il canone annuo. Lo deve fare facendo valere le inadempienze del privato: i gravissimi ritardi nella costruzione dell’opera, la mancata realizzazione delle opere di compensazione e di mitigazione, il mancato pagamento dei 20 milioni di Iva che gli sono stati versati indebitamente e la cancellazione dell’esenzione del pedaggio per i cittadini dei 70 comuni trevigiani e vicentini interessati dall’opera.
Se sarò eletto elle elezioni europee interesserò la Commissione Europea del problema Pedemontana perché c’è stata anche una violazione del diritto europeo.
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