Con grande preoccupazione raccolgo il grido d’allarme della Corte dei Conti di Venezia: i controlli sulla spesa pubblica sono sempre più deboli, mentre, come esplicitamente dichiarato dalla Presidente della Sezione giurisdizionale regionale, la situazione è di “diffusività della corruzione” e di “illegalità enorme”.
Solo 5 magistrati contabili per oltre 5.000 fascicoli aperti! Una situazione insostenibile che ha già portato a un calo del 30% degli atti di citazione rispetto al 2022. Eppure, nonostante le difficoltà, la Corte è riuscita a recuperare 13 milioni di euro di risarcimenti. Segno che il controllo serve eccome!
Ma il Governo Meloni ha deciso di smantellarlo! Con lo “scudo erariale”, prorogato fino al 2026, ha eliminato i controlli preventivi sui fondi del PNRR, lasciando campo libero a sprechi e mala gestione.
La Corte dei Conti ha messo nel mirino inchieste pesanti: MOSE, Olimpiadi Milano-Cortina, appalti pubblici, sanità, Pedemontana. Eppure, invece di rafforzare i controlli, il Governo Meloni vuole indebolire ulteriormente la giustizia contabile con riforme che la magistratura stessa definisce come “pseudo garantiste”.
Mi unisco all’appello della Corte dei Conti per un rafforzamento degli strumenti di contrasto alla corruzione e per il ripristino dei controlli preventivi sui fondi PNRR.
Queste scelte irresponsabili del Governo non agevolano la crescita economica e creano più opportunità al malaffare, più danno allo Stato e più diseguaglianze sociali.
La lotta alla corruzione garantisce uno sviluppo sano ed equo del nostro Paese.