INTIMIDAZIONI CONTRO CHI DENUNCIA IL GENOCIDIO DI GAZA. BASTA REPRESSIONE DELLA SOLIDARIETÀ!

In pochi giorni tre episodi gravissimi che dipingono un clima inquietante:
🔸 TREVISO – Sabato al flashmob per Gaza, due agenti in divisa sono venuti a chiedermi mentre portavo la bandiera della Palestina in Piazza Indipendenza cosa facessimo, nonostante il Questore fosse stato informato del flashmob per dire basta al massacro dei bambini e civili a Gaza. Qui ho ricordato ai partecipanti al presidio regolarmente annunciato al Questore di Treviso la storia straziante accaduta un’ora prima della madre pediatra di Gaza che ha perso 9 figli su 10 sotto le bombe – il più grande aveva 12 anni.
🔸 LONIGO (VI) – L’eurodeputata Cristina Guarda (Europa Verde) identificata dai Carabinieri per una bandiera palestinese nel SUO terreno agricolo!
🔸 PAESE (TV) – IL PIÙ GRAVE: sarebbe stato sequestrato dalla Polizia Municipale il sudario dell’ANPI al monumento della Resistenza per l’iniziativa “Un sudario per Gaza” in memoria delle 50mila vittime civili.
IL PARADOSSO DI PAESE: ogni 25 aprile il Sindaco di Paese, il mio comune di residenza, ignora il monumento ANPI, ma ora lo “riconosce” per giustificare sequestri contro la solidarietà?
LA COSTITUZIONE RIPUDIA LA GUERRA! Ho esposto oggi la bandiera palestinese al monumento ANPI e a casa mia. Se mandano gli agenti, dovranno spiegare quale legge violo sostenendo un popolo vittima di genocidio!
Netanyahu ha un mandato di arresto internazionale, mentre Meloni tace complice.
Chi tace di fronte al genocidio è complice!
La solidarietà non è reato. Il silenzio di fronte ai crimini di guerra SÌ.
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