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IN VENETO GALOPPA ANCHE LA CAMORRA, NEL PROCESSO AL CLAN BOLOGNINO CHIESTI 21 ANNI DI RECLUSIONE PER I REATI DI STAMPO MAFIOSO

Il sostituto procuratore Paola Tonini della Procura di Venezia ha chiesto 21 anni di reclusione a carico di 5 imputati che secondo gli inquirenti appartengono al Clan Bolognino, un’organizzazione calabrese di stampo camorristico attiva anche nella nostra Regione. Bolognino, esponente di spicco della Cosca Grande Aracri, è da tempo residente in Provincia di Vicenza e in Veneto avrebbe trovato anche la complicità di alcuni imprenditori locali per svolgere da anni estorsioni, emissione di fatture false ed evasione fiscale nella nostra Regione. Tra i nomi degli altri imputati molti cognomi veneti. Ma a rammarico devo aggiungere altro rammarico: l’assenza della Regione Veneto tra le istituzioni che in questo processo si sono costituite parti civili e hanno chiesto il risarcimento per danni alla collettività. Infatti si sono costituiti: La Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell’Interno e la CGIL. La Regione dovrebbe essere in prima fila per difendere l’immagine dell’imprenditoria veneta non solo per promuoverla quando le serve ma soprattutto quando viene sporcata dalle attività illecite di alcune mele marce. Chi dice che in Veneto la mafia non esiste dice semplicemente il falso. Andrea Zanoni

FONTE: IL Gazzettino Venezia-Mestre del 27 settembre 2022


 

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