IMMISSIONI ILLEGALI DI CINGHIALI NEL PARCO REGIONALE DEI COLLI EUGANEI: FINALMENTE LA REGIONE AMMETTE LE RESPONSABILITA’ DEI CACCIATORI

Lo scorso luglio, durante un’operazione di contenimento a Baone, è stato abbattuto un cinghiale che mostrava segni evidenti di provenienza da allevamento. Un fatto grave, che richiama un episodio analogo già avvenuto nel 2024. Per questo ho subito presentato un’interrogazione alla Giunta regionale, chiedendo chiarimenti e azioni concrete.
Ora la risposta è arrivata: la Giunta regionale ammette finalmente che le immissioni illegali potrebbero essere opera dei cacciatori, e annuncia campagne di sensibilizzazione al mondo venatorio e un potenziamento dei controlli.
È una svolta politica importante: per la prima volta viene riconosciuto che certi abusi arrivano da settori tutelati e favoriti dalla stessa maggioranza di governo regionale.
Ma non basta. Serve rafforzare la vigilanza nel Parco dei Colli Euganei, controllare severamente gli allevamenti, scoprire eventuali allevamenti illegali e chiudere gli allevamenti di cinghiali in Veneto, come chiediamo da tempo come Alleanza Verdi e Sinistra. È in gioco la sicurezza, l’agricoltura, la biodiversità e la salute pubblica.
Quindi i cacciatori e le loro associazioni, con l’aiuto della destra con a capo il ministro Lollobrigida, usano i cinghiali per poter poi cacciare nelle aree protette, sarebbe ora che il mondo dell’agricoltura e le autorità pubbliche chiedessero i danni causati dal mondo venatorio con queste gravissime immissioni illegali.
Con il voto ad Alleanza Verdi Sinistra si rafforza nelle istituzioni chi è contrario alla barbara pratica della caccia e chi vuole smascherare la finta figura del cacciatore amico della natura e dell’ambiente creata virtualmente a tavolino.
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