IL VENETO È PRONTO A LIBERARSI DALL’ATTILA DELLA NATURA, IL 23 NOVEMBRE SI VOTA!

Oggi è una data storica per il Veneto. Meno 66 giorni alla fine del “sultanato” di Zaia. Un’era che per chi ama l’ambiente, il paesaggio e gli animali è stata una vera e propria catastrofe.
Zaia sarà ricordato come l’”Attila della natura”. Un triste primato che si è conquistato con politiche scellerate, votate solo a favorire i soliti poteri forti.
Le politiche di questa e delle Giunte a guida Zaia hanno rappresentato un attacco sistematico al territorio veneto.
Penso in particolare alla legge sulle case panoramiche in alta montagna, al Piano Casa che ha incentivato il consumo di suolo a livelli record e alle tante leggi sulla caccia che hanno consentito ai cacciatori di agire a briglia sciolta; penso alle cacce in deroga che hanno portato a una procedura d’infrazione europea, al massacro di milioni di uccelli migratori protetti come il Fringuello e la Pispola, alla possibilità per i fuoristrada dei cacciatori di percorrere sentieri vietati a tutti gli altri, alla legge sanatoria sui richiami vivi per la caccia e ai Calendari Venatori che hanno consentito autentiche carneficine.
E ancora, al Piano faunistico che ha ridotto le aree protette e alla legge che sanzionava chi ‘disturbava’ i cacciatori, poi bloccata dalla Corte Costituzionale dopo una nostra battaglia. L’uso spropositato di pesticidi ha reso il Veneto un triste primatista, con conseguenze devastanti per la salute e la biodiversità”
Anche sulle cave la legge regionale e il piano che ne è scaturito hanno rimosso i limiti di escavazione per ogni singolo Comune e cancellato i controlli provinciali. Per non parlare delle grandi opere, come la Pedemontana che ha cancellato 850 ettari di fertili terreni agricoli, o il progetto della Treviso Mare, storicamente gratuita e che diventerà a pagamento, o le casse di Ciano sul Piave che cancelleranno un’intera area della Rete Natura 2000.
Ma la legge peggiore resterà quella sulla riduzione del consumo di suolo, una legge che contiene regimi di deroga talmente ampi che da quando è in vigore ha ottenuto l’effetto contrario, con un costante aumento della cementificazione in Veneto
Abbiamo assistito al massacro del territorio, all’uso spropositato di pesticidi che hanno avvelenato la nostra terra, e a grandi opere come la Pedemontana che hanno raso al suolo 850 ettari di terreni fertili.
Questa gestione non è stata solo miope, è stata un attacco sistematico al nostro patrimonio naturale, ignorando la salute dei cittadini e la tutela della biodiversità.
Ma il 23 novembre è dietro l’angolo. È l’opportunità che aspettavamo per voltare pagina, per far sentire la nostra voce. Chi ama davvero il Veneto non sentirà la sua mancanza. Sarà un sollievo.
Dobbiamo liberare la nostra regione da chi l’ha usata a favore delle lobby del cemento, della caccia e dei poteri forti. È il momento di dare al Veneto un futuro dove l’ambiente e la salute siano finalmente al centro dell’agenda politica.
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