ANDREA

ZANONI

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IL RICORDO DI PAOLO BORSELLINO NEL GIORNO DELLA SUA MORTE E’ PIU’ FORTE CHE MAI E LA RICORRENZA DEL SUO ASSASSINIO ARRIVA IN UN MOMENTO BUIO PER LA LOTTA ALLE MAFIE

Oggi ricorre il 31° anniversario della strage di mafia di via D’Amelio in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina a soli 57 giorni dall’attentato dell'amico e collega Giovanni Falcone, anch'egli ucciso da Cosa Nostra.
Paolo Borsellino resterà per sempre nei nostri cuori come una delle figure di spicco della guerra alla mafia, malgrado questo Governo.
Il Ministro Carlo Nordio sta infatti lavorando proprio per demolire dei fondamentali strumenti per la lotta alla criminalità: limitare l’uso delle intercettazioni, cancellare il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, cancellare il reato di abuso d’ufficio, alzare il tetto dell’uso del contante, ammorbidire il codice degli appalti.
Queste sono azioni, come sottolineato da Elly Schlein di recente, danno un grave segnale alla criminalità e uno schiaffo alla memoria di Borsellino, che utilizzando anche queste norme ha contribuito con la vita a rendere più libero, più democratico, migliore questo Paese.
Un anno cupo per la legalità ma per onorare il sacrificio di uno dei suoi migliori servitori è un momento decisivo.
Andrea Zanoni
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