IL NUOVO PONTE DI VIDOR È UN’OPERA IMPATTANTE, COSTOSISSIMA, DI DUBBIA NECESSITÀ E DI INCERTA GESTIONE. ALLA REGIONE CHIEDO CHIAREZZA

Il nuovo Ponte di Vidor non è un semplice attraversamento del Piave, ma una colossale opera stradale che sconvolgerà il territorio. Cinque chilometri di tracciato tra viadotti, svincoli e nuove strade in aree già fragili dal punto di vista idrogeologico e ambientale. Il progetto prevede anche la costruzione di una rotatoria di 56 metri di diametro e un ponte per scavalcare la Brentella, il tutto a ridosso di un sito della Rete Natura 2000, tutelato dall’Unione Europea per la sua eccezionale biodiversità.
Oltre al notevole consumo di suolo e agli impatti pesantemente negativi sul paesaggio, ambiente e biodiversità del fiume Piave questo progetto rappresenta uno sperpero di denaro pubblico: si parla di oltre 100 milioni di euro, con la concreta possibilità di ulteriori aumenti.
Un costo enorme, soprattutto se si considera che Veneto Strade nel 2021 aveva già proposto un’alternativa più corta, meno impattante e da “soli” 47 milioni di euro. Il perché sia stato scartato questo progetto in favore di un’opzione più costosa e impattante non è dato sapere.
Per completare questo capolavoro si aggiunge un altro pesantissimo interrogativo: la gestione e la manutenzione di questa mega-infrastruttura, che per la natura stessa dell’opera, richiederà ingenti costi. Ancora nessuno ha chiarito chi se ne occuperà.
Con il collega Renzo Masolo ho presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per chiedere spiegazioni. In un’epoca di crisi climatica ed economica non possiamo accettare che scelte così impattanti vengano fatte senza una seria valutazione delle alternative, senza trasparenza sui costi e sulla gestione futura ma, soprattutto, è essenziale rivedere quali siano le reali priorità e fare un serio esame sulla necessità di grandi opere come queste!
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