Dalle cartografie e tabelle del nuovo Piano faunistico venatorio emergono dati sconcertanti su Vicenza dove viene protetto solo il 5,25 per cento del territorio agrosilvopastorale di pianura in violazione della legge statale che prevede una percentuale dal 20 al 30 per cento. A livello regionale siamo al 18,47 per cento, ma sempre al di sotto di quanto previsto dalla normativa nazionale. Vicenza non può essere una Repubblica delle doppiette, continueremo a chiedere il rispetto della legge. Nel corso di una serata che ho tenuto a Vicenza sul piano sono intervenuti molti cittadini e rappresentanti della associazioni Wwf, Lipu, Enpa, Oipa, Lav, Lac da tutta la provincia, oltre ad attivisti e volontari del Centro recupero animali selvatici. Abbiamo notato che nel Comune di Arcugnano, viene più che dimezzata, l’area protetta del Lago di Fimon tutelata dall’Unione Europea; anche le Sorgenti del Bacchiglione non sono interdette alla caccia. È una cosa di una gravità inaudita dato che vi sostano e si riproducono molti animali rari; inoltre si svolge un’intensa attività didattica e di svago che non deve essere minacciata dalle sparatorie delle domeniche autunnali. Per illustrare questo piano e spiegare come poter chiedere il divieto di caccia nei propri terreni terrò almeno un incontro per provincia, il 31 agosto a Rovigo e l’1 settembre a Verona, ieri a Treviso. Andrea Zanoni
FOTO: Il Giornale di Vicenza del 31 luglio 2021