Ieri mattina, prima di partecipare alla seduta del Consiglio regionale a Venezia, ho depositato una denuncia presso i Carabinieri Forestali di Mestre Venezia riguardo la controversa battuta di caccia di Donald Trump Junior nella Laguna di Venezia protetta dall’Unione Europea.
I Carabinieri dovranno verificare diverse violazioni con particolare riferimento all’abbattimento di una Casarca (Tadorna ferugginea), specie protetta e rarissima in tutta Europa
Il caso è particolarmente grave perché è avvenuto in una Zona Speciale di Conservazione (Rete Natura 2000 UE), un’area cruciale per gli uccelli migratori che necessita di tutele speciali.
Come poteva Trump Jr. riconoscere le specie di anatre europee, completamente diverse da quelle americane, senza aver superato gli esami necessari per ottenere la licenza di caccia?
C’è un aspetto della vicenda che merita ulteriore attenzione: le Aziende Faunistico Venatorie della nostra regione. Per legge dovrebbero operare senza scopo di lucro, ma la realtà è ben diversa. Emerge un sistema preoccupante: postazioni di caccia offerte a prezzi esorbitanti anche 200.000 euro a stagione, possibili irregolarità fiscali che le autorità devono accertare, mancato rispetto dei limiti di abbattimento giornaliero grazie a prestanome con licenza di caccia, sospetta rivendita non tracciata della fauna a ristoranti.
Mi chiedo: è questo il modo di tutelare il nostro patrimonio naturale, permettere che venga svenduto al miglior offerente, ignorando leggi e regolamenti. Le nostre istituzioni devono intervenire. La fauna selvatica è un bene comune, non un privilegio per pochi ricchi che la fanno da padroni a casa nostra.
È ora di rafforzare i controlli nelle Aziende Faunistico Venatorie, oggi invalicabili, per proteggere concretamente il nostro patrimonio naturale. La fauna selvatica è un bene dello Stato, non un bersaglio per il divertimento di chi non rispetta le nostre leggi.