La maggioranza che governa la regione ha presentato un progetto di legge per la semplificazione in materia ambientale. In realtà questo provvedimento propone una cancellazione bella e buona di procedure e passaggi essenziali per la tutela dell’ambiente. Un colpo di mano che sostanzialmente concentra ogni potere nella Giunta regionale, dandole carta bianca.
Si gioca, con questo testo di legge quadro, il futuro di VIA, VAS, VINCA e AIA, ovvero di tutte le procedure che devono essere effettuate quando vengono approvati i progetti di opere o piani di opere come autostrade, ferrovie, cave, discariche, aeroporti, industrie, inceneritori, cementifici, esboschi, ecc.. Il centrodestra, dietro l’alibi della semplificazione, vuole ad esempio abrogare del tutto la legge sulla Valutazione di Impatto Ambientale della Regione, approvata nel 2016 nella scorsa legislatura, e che conosco bene perché ero il relatore di minoranza.
Viene tra l’altro modificata la procedura dell’inchiesta pubblica che oggi, dopo l’approvazione di un mio emendamento nella legge del 2016, può essere richiesta, oltre che dai sindaci competenti per territorio, anche dalle associazioni ambientaliste riconosciute dallo Stato, come ad esempio Italia Nostra, Legambiente, WWF, Legambiente, ecc. oppure dalle organizzazioni sindacali come CGIL, CISL, UIL.
Nella legge in esame questa facoltà viene eliminata. Sarebbe una tagliola inaccettabile sui processi di coinvolgimento del pubblico nelle procedure di approvazione di impianti impattanti e inquinanti.