FURTO MILIONARIO DI FARMACI A TREVISO: CHI DOVEVA CONTROLLARE, DORMIVA?

Dai giornali di oggi scopriamo che nell’ospedale di Treviso hanno rubato farmaci, che potrebbero arrivare a 10 milioni di euro, sotto il naso di chi doveva controllare. Chi è responsabile di questi fatti deve pagare!

I Carabinieri dei NAS hanno scoperto che nell’ULSS 2 di Treviso qualcuno con accesso al magazzino dei farmaci ha rubato diverse tipologie di medicinali costosissimi per un valore di ben diversi milioni di euro.

Ripeto, non sto parlando di 10 mila euro, ma di diversi milioni di euro! I giornali di oggi riportano che questi farmaci sarebbero stati rivenduti al mercato nero in Russia a prezzi anche mille volte superiori, con giri d’affari incalcolabili.

La cosa imperdonabile è che, se non fosse arrivata una lettera anonima a segnalare questi furti, probabilmente la cosa sarebbe continuata indisturbata! Questo significa che i farmaci non venivano tracciati e chi di dovere non effettuava i dovuti controlli. Nel frattempo, le farmacie e le case di riposo denunciavano la mancanza di farmaci, soprattutto salvavita e antitumorali.

Ho segnalato l’anomala e sospetta carenza di farmaci dell’Ulss 2 con due interrogazioni all’assessore Lanzarin: una del 31 gennaio 2024 e una del 27 dicembre 2023. Tra le promesse contenute nelle risposte alle interrogazioni, vi era anche quella, non mantenuta, dello scorso 10 settembre, riguardante la riorganizzazione del sistema con il trasferimento del centro dei farmaci dall’ospedale di Treviso a Vittorio Veneto, cosa che ad oggi non è ancora avvenuta.

Trovo incredibile che un ospedale come quello di Treviso non abbia ancora un sistema digitalizzato di controllo dei farmaci; siamo ancora all’età della pietra! Ci sono troppe gravissime mancanze nei confronti dei cittadini malati e gravi responsabilità da parte dell’assessore regionale e del direttore.

Questa omissione dei controlli sulla filiera dei farmaci, nonostante i vari campanelli d’allarme, ha comportato che migliaia di malati, inclusi pazienti oncologici e anziani ricoverati nelle case di riposo, siano rimasti senza farmaci salvavita, perché qualcuno li rubava indisturbato per rivenderli in Russia, approfittando della mancanza di controlli e di un sistema mai digitalizzato.

Spero che tutti i responsabili di questi fatti, ai diversi livelli, paghino salato questo grave attacco a un servizio pubblico che, in alcuni casi, è questione di vita o di morte.

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