La scelta di Treviso come prima uscita ufficiale del Premier Matteo Renzi è un segno tangibile della consapevolezza del nuovo governo della crisi e al tempo stesso delle opportunità del Nord Est italiano che ha bisogno più che mai di un cambiamento radicale. Diciamoci la verità: quella che un tempo era la “locomotiva d’Italia”, il Nord Est e l’Emilia Romagna, da qualche anno ha smesso di correre, il motore si è inceppato. Le responsabilità non sono solo congiunturali ma anche politiche di una classe dirigente incapace di capitalizzare e investire nel futuro la ricchezza creata negli anni dal lavoro degli operosi lavoratori e imprenditori del Nord Est italiano. Il risultato sono centinaia di aziende che chiudono, migliaia di cassintegrati e di giovani che non trovano lavoro. La verità è che dopo anni di “questione Meridionale”, oggi esiste una “Questione Nord Est” di cui bisogna avere il coraggio di parlare senza vergogna e inutili pudori.
La visita di Matteo Renzi a Treviso, la mia città Natale, è un chiaro segnale di fiducia nel cambiamento politico ed economico che il Veneto, come tutto il Nord Est e la vicina Emilia Romagna, possono e devono essere in grado di innescare. Gli esempi virtuosi ci sono, a partire dalla green economy, dalla produzione di energia rinnovabile e dalla cosiddetta knowledge economy ovvero l’economia della conoscenza. La locomotiva Nord Est deve ripartire ma su un binario diverso, un binario che corra in modo sostenibile facendo dell’ambiente una risorsa per lo sviluppo e l’occupazione ma rigorosamente nel rispetto della natura e nella tutela della nostra salute. Sono convinto che il Partito Democratico di Matteo Renzi farà del verde il colore della speranza di cambiamento e anche della propria economia, che rifiuterà d’ora in avanti aberrazioni industriali inquinanti come la riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle di Rovigo.
Significative le tre tappe trevigiane del Premier Renzi: le scuole Coletti, una delegazione di lavoratori e imprenditori dell’Electrolux e la H-Farm Ventures di Roncade. Significative perché solo investendo nell’educazione, nel lavoro e nella new economy si può far ripartire la locomotiva. Il sistema scolastico ha bisogno con la massima urgenza di investimenti in strutture – sicure – e risorse umane per formare al meglio i nostri figli e prepararli alle sfide del domani. Il nostro tessuto industriale è stato lasciato per troppi anni in balia di se stesso e indifeso di fronte a delocalizzazioni selvagge di fronte alle quali la politica regionale, penso all’attuale amministrazione leghista del Veneto, si sono dimostrate nude di idee e incapaci di contromisure efficaci. Le nostre star-up hanno bisogno di spazio e ossigeno per innescare quel processo virtuoso che riporti il Nord Est italiano sul podio economico d’Europa e crei innovazione e lavoro per i nostri ragazzi.
Per tutti questi motivi sono contento che il Premier Matteo Renzi sia partito dal Nord Est, e non vedo l’ora che il Nord Est e l’Italia tutta riparta con lui.
Andrea Zanoni