DAI RISOTTI DI FORMAGGIO ALLA PASTASCIUTTA DELLA COSTITUZIONE

In questi giorni Joe Formaggio è tornato a far parlare di sé con la risottata “anticomunista”. È questa la sua risposta alla tradizionale “Pastasciutta Antifascista”?
Ogni anno intorno al 25 luglio l’Anpi, nell’articolazione delle sue sezioni locali, commemora in modo conviviale e festoso la caduta del Fascismo per ribadire l’importanza di tenere alti e forti i valori della Resistenza che hanno fatto dell’Italia un Paese libero. Noi abbiamo partecipato a quella lungo la Restera del fiume Sile a Treviso.
I Colli Berici, che Formaggio cerca di tirare in ballo con la solita propaganda muscolare, hanno ospitato partigiani che hanno combattuto per la libertà e la democrazia. Luoghi che meritano rispetto, non slogan che potrebbero alimentare derive estremiste e nostalgiche.
Pochi mesi fa lo stesso consigliere organizzava pizzate pro-Trump. Ne abbiamo visti gli effetti: export veneto penalizzato e diplomazia internazionale a pezzi. Speriamo che almeno questo risotto non si riveli un boccone amaro.
Io continuo a partecipare, con sempre più cittadini, alle Pastasciutte Antifasciste. Perché cresce la voglia di legalità, giustizia sociale, inclusione e cambiamento. I veri ingredienti della nostra Costituzione.
AVS è e sarà sempre dalla parte di chi esercita i valori su cui si fonda la nostra carta costituzionale: libertà, inclusione, legalità e diritti.
Un menù probabilmente sconosciuto a Formaggio, ma molto ricercato tra coloro che guardano al cambiamento vero e che, quindi, stanno con Manildo.
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