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CRISI NELLA SANITÀ VENETA: PIAGNISTEO INUTILE E INAZIONE DI ZAIA

Oggi voglio affrontare un tema scottante: la grave carenza di personale medico nella sanità pubblica veneta. La situazione è insostenibile e, purtroppo, le recenti dichiarazioni del presidente Zaia non fanno altro che evidenziare l’inerzia della regione.

Non possiamo più accettare scuse come il numero chiuso nelle università o i vincoli di spesa come giustificazioni per questa crisi. È tempo di agire! La nostra regione sta soffrendo a causa di una gestione superficiale e inadeguata, che si riflette in un servizio sanitario incapace di rispondere alle esigenze dei cittadini.

Perché, se mancano 3.500 medici, sono stati indetti concorsi per soli 1.000 posti? Questo dimostra una chiara mancanza di pianificazione e di volontà nel risolvere il problema. E non parliamo delle condizioni di lavoro e degli stipendi inadeguati, che spingono sempre più professionisti a lasciare il servizio pubblico.

In Veneto, abbiamo il triste primato di medici che abbandonano la professione, il doppio della media nazionale. È un chiaro segnale che qualcosa non va nella gestione della nostra sanità. Inoltre, stiamo affrontando una drastica riduzione dei medici di famiglia, che peggiorerà ulteriormente nei prossimi mesi.

Zaia deve smetterla di piangersi addosso e iniziare ad agire. Serve un vero investimento nella sanità, non solo in termini economici ma anche in strategie a lungo termine che migliorino le condizioni di lavoro e rendano più appetibili i ruoli nel settore sanitario.

È ora di un cambiamento radicale. Per il bene dei nostri cittadini e della salute pubblica veneta.

#CrisiSanitariaVeneta #Zaia

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